Alessia Barbagli, Scrivere per resistere

Un’insegnante di una scuola media di Roma durante il lockdown dovuto all’epidemia da coronavirus propone ai suoi alunni il progetto Decameron 2020: il risultato sono 576 novelle scritte dai ragazzi di cui il libro Scrivere per resistere, Il Decameron ai tempi del Covid, pubblicato da L’asino d’oro, propone un’ampia selezione. Alessia Barbagli, promotrice dell’iniziativa, spiega nell’introduzione che “costituire una comunità in cui la scrittura è stata, per sei settimane, una pratica quotidiana ha consentito a ventiquattro ragazze e ragazzi di raccontarsi e raccontare il mondo come i loro occhi lo stavano vedendo”. La prof chiede agli alunni di scegliersi uno pseudonimo e di motivare questa scelta; invia un messaggio al ragazzo o alla ragazza che detterà il tema della giornata; revisiona e fa revisionare i testi agli altri ragazzi e infine chiede a tutti di rispondere a un questionario per riflettere su questa esperienza. Colpiscono in questa antologia non solo la maturità dei racconti ma anche i modi con cui viene elaborata l’angoscia scatenata dalla reclusione e dalla perdita delle proprie abitudini. Il virus e le sue conseguenze entrano nella narrazione aiutando i ragazzi a riflettere su quello che stanno vivendo, sulle proprie sensazioni e sul legame con gli altri. Il volume ha una prefazione di Franco Lorenzoni e si chiude con testi di Simone Giusti, Patrizia Sposetti e Elena Monducci che approfondiscono vari aspetti di questa iniziativa educativa di grande valore.

L’obiettivo doveva essere chiaro: non avremmo emulato Boccaccio, ma saremmo entrati dentro il meccanismo letterario che lui ha raccontato, sarebbe stato un esperimento di costruzione di una relazione con un’opera letteraria. Pensarci sarebbe servito per scrivere, scrivere era un pretesto per pensarci.

Alessia Barbagli, insegnante di lettere nella scuola secondaria di primo grado e dottore di ricerca in Ricerca educativa, si occupa da anni di educazione linguistica e narrazione.