Matteo Marchesini, Miti personali

Sedici racconti

Nei quindici racconti - più uno a sé - che compongono Miti personali, pubblicato da Voland, Matteo Marchesini sceglie varie figure del mito classico e biblico e le forza dall'interno riversandoci dentro ossessioni proprie: Ulisse non è l’uomo partito da Itaca tanti anni prima ma un goffo impostore; Gesù soffre ad umiliare i genitori di fronte ai dottori; Kant è un anziano svanito; Edipo tortura chi viene catturato per l’omicidio di Laio e trova l’oblio tra le braccia di sua madre… Per lo più colti nel momento di massima fragilità dell'infanzia i miti in cui Marchesini si identifica vivono con disagio il ruolo loro assegnato, hanno un irrisolto conflitto con il padre e non sanno bene quale sia il loro posto nel mondo. Il racconto finale mette in scena il mito dei miti, quello della fusione di coppia: due studenti s’incontrano, si piacciono, fanno l’amore, adottano un cane, di cui si sentono per un attimo genitori, ma il tutto si consuma e svanisce nel giro di poco.

Da quando s’è accorto che a pranzo racconta sempre le stesse storielle, per non ripeterle le archivia su dei pezzetti di carta. Solo che si dimentica di averle archiviate. Ciò che è fuori dell’attimo fugge via come il sangue da un’arteria ferita. Ricordarsi di scriverlo – scrivere di ricordarsene. Che cosa viene prima? Non c’è metodo per stabilirlo. Tuttavia insistere. 


Matteo Marchesini è nato nel 1979 a Castelfranco Emilia e vive a Bologna. Ha pubblicato le satire di Bologna in corsivo. Una città fatta a pezzi (Pendragon 2010), il romanzo Atti mancati (Voland 2013, Premio Lo Straniero, entrato nella dozzina dello Strega), le raccolte critiche Da Pascoli a Busi (Quodlibet 2014), Casa di carte (Il Saggiatore 2019) e Scienza di niente (elliot 2020), le poesie di Cronaca senza storia (elliot 2016) e i racconti di False coscienze (Bompiani 2017). Collabora con Il Foglio, Il Sole 24 Ore, Radio Radicale e doppiozero.
 

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