Silvio Perrella. Preludio a Petraio
Gli "occhi di pietra" di Paul Celan
Nel video Silvio Perrella legge e commenta la poesia Fiducia di Paul Celan (Cernauți, 23 novembre 1920 - Parigi, 20 aprile 1970).
Di Celan si dice che sia un poeta oscuro, ma a volte si lascia leggere con una trasparenza inaspettata. Questa poesia parla di un occhio straniero accanto al nostro, un occhio più antico, che guarda attraverso il nostro guardare.
Ossia guardate nel guardare, fate buchi di comprensione nel mondo che non è solo il mondo del presente ma è un mondo che viene da lontano.
Silvio Perrella è nato a Palermo e vive tra Napoli e Roma. Ha all’attivo una decina di libri di difficile classificazione. Da Calvino a Io ho paura, passando tra gli altri per Giùnapoli, Doppio scatto e Insperati incontri, la sua opera scritta ha mescolato critica letteraria, reportage, autobiografia, racconti di sentimenti, favole, indagini sulla forma delle città. La sua opera orale, invece, prende forma alla radio – attraverso le frequenze di RaiRadioTre e della Rete Due della Radio Svizzera Italiana. È cinema della voce composto soprattutto con descrizioni di luoghi e poesie raccontate. Sia nell’opera scritta sia nell’opera orale, Perrella cerca un’intonazione che permetta a chi legge e a chi ascolta di creare un proprio spazio immaginativo. Da qui la predilezione per le forme brevi e scorciate. Ama camminare, nuotare e raccogliere i fiori spontanei che nascono per strada, tra le pietre.
Di Celan si dice che sia un poeta oscuro, ma a volte si lascia leggere con una trasparenza inaspettata. Questa poesia parla di un occhio straniero accanto al nostro, un occhio più antico, che guarda attraverso il nostro guardare.
Ossia guardate nel guardare, fate buchi di comprensione nel mondo che non è solo il mondo del presente ma è un mondo che viene da lontano.
Davanti a voi compie l’opera, come se, essendoci pietra ancora esistessero fratelli.
Paul Celan
Questa chiusa, che allarga la dimensione conoscitiva del nostro cuore, mi fa pensare alle ragioni per le quali ho scritto un libro che si chiama Petraio.
Questi occhi di pietra sono i nostri veri fratelli, sono quelle dimensioni della percezione che noi abbiamo perso e che loro ci ricordano e che quando buchiamo il cunicolo ci fanno, sia pure per un attimo, vedere l’invisibile, vedere quello che è.
Silvio Perrella
Silvio Perrella è nato a Palermo e vive tra Napoli e Roma. Ha all’attivo una decina di libri di difficile classificazione. Da Calvino a Io ho paura, passando tra gli altri per Giùnapoli, Doppio scatto e Insperati incontri, la sua opera scritta ha mescolato critica letteraria, reportage, autobiografia, racconti di sentimenti, favole, indagini sulla forma delle città. La sua opera orale, invece, prende forma alla radio – attraverso le frequenze di RaiRadioTre e della Rete Due della Radio Svizzera Italiana. È cinema della voce composto soprattutto con descrizioni di luoghi e poesie raccontate. Sia nell’opera scritta sia nell’opera orale, Perrella cerca un’intonazione che permetta a chi legge e a chi ascolta di creare un proprio spazio immaginativo. Da qui la predilezione per le forme brevi e scorciate. Ama camminare, nuotare e raccogliere i fiori spontanei che nascono per strada, tra le pietre.