Javier Cercas con Bruno Arpaia

Classici contemporanei raccontati dai loro traduttori

Javier Cercas nasce il 6 aprile 1962 a Ibahernando, Cáceres, un piccolo paese del sud della Spagna, figlio di un veterinario di campagna. A quattro anni la famiglia si trasferisce a Gerona in Catalogna. Nel corso dell'adolescenza comincia a interessarsi alla letteratura e al cinema; nel 1985 si laurea in Filologia ispanica all'Università autonoma di Barcellona, e in seguito prende il dottorato nella stessa disciplina all'Università di Barcellona. Lavora per due anni presso l’Università dell’Illinois negli Stati Uniti d'America. Dal 1989 è professore di letteratura spagnola all'Università di Girona; scrive articoli e recensioni, collabora all’edizione catalana di El País e al supplemento del sabato. Dopo aver vissuto molti anni a Barcellona, nel 1999 torna a Gerona con moglie e figlio. Nel 2001 pubblica il romanzo I soldati di Salamina, che riceve ottime critiche da Mario Vargas Llosa, J. M. Coetzee, Doris Lessing, Susan Sontag e George Steiner e che due anni dopo diventa un film diretto da David Trueba. Si dedica esclusivamente all'attività di scrittore, lasciando l'incarico di professore universitario. La velocità della luce, pubblicato nel 2005, oltre a essere considerato il romanzo dell'anno da El País, ottiene vari premi letterari. Nei suoi romanzi successivi, Anatomía di un istante (2009), Le leggi della frontiera (2012), L'impostore (2014) e Il re delle ombre (2017), Le leggi della frontiera (2012), Terra Alta (2020), Indipendenza (2021), Cercas mantiene un forte interesse per i temi storici della guerra civile spagnola e della transizione spagnola successiva alla fine del franchismo. La sua opera in Italia è tradotta da Bruno Arpaia per Guanda Bruno Arpaia ci racconta qui chi è Javier Cercas e come scrive.

Javier Cercas è oggi uno dei grandi scrittori europei, di quelli che hanno allargato le frontiere del romanzo e che ci hanno indicato delle strade possibili per questo genere ibrido, proteiforme, meticcio fin dalla nascita. Prima ci ha raccontato delle fiction su fatti reali, dopo, da Anatomia di un istante, ci racconta fatti reali come se fossero romanzi, sempre esplorando le frontiere tra menzogna e verità, tra realtà e apparenza, tra storia e memoria, tra eroismo e vigliaccheria. Comunque la si pensi, la lezione magistrale di Cercas è importantissima e ci dice che cosa può essere il romanzo in questo nostro secolo.

Bruno Arpaia è nato nel 1957 a Ottaviano, in provincia di Napoli. Romanziere, giornalista, consulente editoriale e traduttore di letteratura spagnola e latinoamericana, per Guanda ha pubblicato: Tempo perso (Premio Hammett Italia 1997), L’angelo della storia (Premio Selezione Campiello 2001, Premio Alassio Centolibri – Un autore per l’Europa 2001), Il passato davanti a noi (Premio Napoli e Premio Letterario Giovanni Comisso 2006), Per una sinistra reazionaria, L’energia del vuoto (finalista al Premio Strega 2011 e vincitore del Premio Merck Serono), La cultura si mangia!, con Pietro Greco, L’avventura di scrivere romanzi, con Javier Cercas, Prima della battaglia, Qualcosa, là fuori, Il fantasma dei fatti, oltre a una conversazione con Luis Sepúlveda, Raccontare, resistere. I suoi libri sono tradotti in molte lingue.

Si ringrazia la Biblioteca Nazionale Braidense di Brera per aver ospitato le riprese di questa puntata.