Carlo D'Amicis, La regola del bonsai

Il mercato della memoria

Il protagonista della Regola del bonsai di Carlo D’Amicis, pubblicato da Mondadori, Werner Wolf è un tossicodipendente che scopre di essere malato di leucemia. Vive in una baracca in un quartiere degradato di Berlino e cerca di tenersi più alla larga possibile da suo padre Rudolf, un losco figuro con la passione per i bonsai. Il fatto è che Werner è il nipote segreto di Hitler, e Rudolf, dopo aver sfruttato la moglie Klara, facendola cantare in raduni per nostalgici del nazismo e poi vendere il suo sangue, ora che lei si è suicidata, vorrebbe continuare il business con il figlio. Oltre a Rudolf c’è un’altra persona a conoscenza dell'identidtà di Werner, l’ebreo Danny Grunberg, che sogna un reality show televisivo con i discendenti dei dittatori. In fuga da tutto, Werner approda in Puglia, dove conosce Anna, una ragazzina intraprendente e Omero, un albergatore cieco e finalmente fa luce sul suo passato. Un romanzo tragico, visionario e venato di ironia sulle distorsioni del nostro modo di rapportarci alla memoria storica.

Danny la presenta come una grande idea. Per renderla più accattivante, m’informa di avere già preso dei contatti con i discendenti di Pinochet, Francisco Franco  e Mao Tse-Tung. “Capisce cosa intendo? Gli eredi dei più grandi dittatori del Novecento, tutti insieme nella stessa casa. Se non le sembra troppo serioso, potremmo chiamarlo Il Grande Fratello della Storia".   

Carlo D’Amicis è nato a Taranto nel 1964 e vive a Roma. È autore dei programmi di Rai 3 Quante Storie e Le parole per dirlo e del programma di Radio 3 Rai Fahrenheit Tra i suoi romanzi: Escluso il cane (2006), La guerra dei cafoni (2008), La battuta perfetta (2010), Quando eravamo prede (2014), tutti pubblicati da minimum fax. Nel 2017 da La guerra dei cafoni è stato tratto l’omonimo film diretto da Davide Barletti e Lorenzo Conte. Nel 2018 è uscito per Mondadori Il gioco, finalista al premio Strega.