"M" come Maderna

La musica come specchio dei rapporti sociali

Un'ora con Bruno Maderna (1971) è un documentario biografico su una delle figure principali dell’avanguardia musicale italiana e internazionale. La vita del compositore veneziano è raccontata da una voce fuori campo, mentre le immagini lo mostrano nella vita di tutti i giorni, privata e professionale. Nella clip proposta, Maderna, sollecitato dall'intervistatore, parla anche del proprio concetto di musica.
 

Credo che la musica, specialmente nel caso del teatro, sia un fatto sociale più che intellettuale. Un fatto necessario. È come uno specchio dei rapporti sociali dell’individuo
Bruno Maderna


All’età di sette anni, Bruno Maderna (1920 – 1973) già si esibiva in pubblico come violinista. Nel 1934, iniziò a studiare composizione. Si diplomò nel 1940, al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma. Si perfezionò, poi, con Gian Francesco Malipiero al Conservatorio di Venezia (presso il quale, nel secondo dopoguerra, divenne docente), e seguì un corso di direzione d'orchestra a Siena. 
Nel 1948, assieme Luigi Nono, Maderna si iscrisse anche al corso di direzione d'orchestra tenuto a Venezia da Hermann Scherchen, che caldeggiò la sua partecipazione agli Internationale Ferienkurse für Neue Musik di Darmstadt, famoso centro di studio e produzione della musica d'avanguardia. Già a partire dal 1949, e per tutto il decennio successivo, Maderna fu una tra le figure di primo piano ai Ferienkurse dove diresse l'orchestra del Musikinstitut e tenne corsi di composizione, di analisi e di direzione d'orchestra. Nel 1954, fondò, con Luciano Berio, lo Studio di Fonologia Musicale presso la RAI di Milano, dove scandagliò le interazioni tra strumenti acustici e suoni elettronici e tra suono e parola. 
L’attività didattica di Bruno Maderna fu particolarmente intensa: Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano (1957 – 1958); Summer School of Music del Dartington College di Devon (1960 - 1962); Conservatorio di Rotterdam (1967); Mozarteum di Salisburgo (1967 - 1970); Berkshire Music Center di Tanglewood e Juilliard School di New York (1971 - 1972). Contemporaneamente, cresceva il suo impegno nella direzione d'orchestra, attività che fu, spesso, però, bersaglio della critica : Giappone, Argentina, Stati Uniti, Germania e, nel 1971, Italia, con l'Orchestra Sinfonica della RAI di Milano.

Bruno Maderna fu tra i primi autori italiani ad aderire al metodo di composizione dodecafonico e seriale. Tuttavia, non fu un “rigorista” assoluto e si aprì, come Luigi Nono, Luciano Berio e lo stesso Stockhausen, ad ogni esperienza che lo conducesse ad esplorare nuovi ambiti sonori, esprimendo, contemporaneamente, un forte interesse per la musica antica. Il suo approccio fu quello di misurarsi incessantemente con la storia, opponendosi alla più comune tendenza dell’avanguardia a rompere con il passato. 
 

Solo l’insegnamento di Bruno Maderna direttamente o indirettamente, indusse nella musica italiana l’esperienza dell’Espressionismo: egli esercitò una azione incomparabile sui giovani, di cui non fu il primo ad avvantaggiarsi
Mario Bortolotto, musicologo