Dietro le quinte di un'orchestra
L'Orchestra Sinfonica di Milano della Rai
Milano, 1980. All’ombra del porticato del Conservatorio "Giuseppe Verdi", sede dell'Orchestra Sinfonica della Rai di Milano, il Direttore Enrico Collina discute amabilmente con alcuni dei suoi professori su come vada interpretato un certo movimento in una partitura di Haydn; altri orchestrali, prima di una prova, giocano a carte; altri ancora scaldano i propri strumenti. Sono sequenze che illustrano alcuni momenti di backstage, catturati dalle telecamere del programma Concerto sperimentale, del quale, nella clip proposta, è possibile vedere un estratto.
Enrico Collina fu, per la Rai di Milano, responsabile dell’Orchestra Sinfonica e del Coro e dello Studio di Fonologia. Studiò composizione con Alberto Soresina e Franco Donatoni, e direzione d’orchestra con Franco Caracciolo e Mario Gusella al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano. Fra il 1971 e il 1976, si perfezionò in Austria con Hans Swarowsky.
L’Orchestra Sinfonica di Milano della Rai
Nel 1925, presso la sede milanese, venne fondata la prima compagine sinfonica dell'URI (Unione Radiofonica Italiana), che due anni dopo assunse un profilo e una programmazione stabili sotto la guida di Riccardo Santarelli, che lavorò con grande passione alla nascita e allo sviluppo del progetto, per poi passare alla realizzazione di quello di Roma.
Si dovette attendere il 1950 perché la Rai Milano avesse di nuovo una propria Orchestra Sinfonica. A tenerla a battesimo fu chiamato Carlo Maria Giulini, che diresse L’italiana in Algeri di Gioachino Rossini. All’alba degli anni Sessanta, l’Orchestra milanese, come, d’altronde, anche quelle di Torino e di Roma, si cimentò con la nuova musica, eseguendo, in prima italiana e assoluta, alcune composizioni di autori contemporanei quali Henri Dutilleux, Giulio Viozzi, Angelo Paccagnini, Bruno Canino e Nicolas Nabokov, mentre, nel 1967, accolse sul podio un giovanissimo (ventisei anni) Riccardo Muti, ancora tutt’altro che noto a livello nazionale: tutto a testimonianza della lungimiranza e della sensibilità artistica dalle quali era mossa la direzione musicale dell’Orchestra.
Enrico Collina fu, per la Rai di Milano, responsabile dell’Orchestra Sinfonica e del Coro e dello Studio di Fonologia. Studiò composizione con Alberto Soresina e Franco Donatoni, e direzione d’orchestra con Franco Caracciolo e Mario Gusella al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano. Fra il 1971 e il 1976, si perfezionò in Austria con Hans Swarowsky.
L’Orchestra Sinfonica di Milano della Rai
Nel 1925, presso la sede milanese, venne fondata la prima compagine sinfonica dell'URI (Unione Radiofonica Italiana), che due anni dopo assunse un profilo e una programmazione stabili sotto la guida di Riccardo Santarelli, che lavorò con grande passione alla nascita e allo sviluppo del progetto, per poi passare alla realizzazione di quello di Roma.
Un altro pioniere della radiofonia musicale milanese, che divise il proprio impegno con quella sabauda, fu Arrigo Pedrollo, che nel 1896, all’età di diciotto anni, aveva potuto ascoltare una propria composizione diretta da Arturo Toscanini. L’ensemble fu però assorbito, nel 1931, dalla formazione torinese della stessa emittente.Un nome quello di Riccardo Santarelli, che nei primordi della radio ricorreva spesso nei programmi quando l’ente era ancora denominato URI, e anche più tardi, allorché da Roma passò a Milano e diventò EIAR. […] Con non poca fatica, e superando non lievi difficoltà, Santarelli dirigeva, settimanalmente, almeno un paio di concerti: un «Concerto sinfonico-vocale», a cui intervenivano cantanti di buon nome, e una «Selezione di opere liriche», non poche delle quali erano dedicate a musiche di un solo autore. […] Santarelli si distingueva per l’intelligenza, lo scrupolo, la operosità cui dava prova nelle sue concertazioni
Dal “Radiocorriere”, anno XXV, n. 9, 2 – 8 marzo 1958, pag. 6
Si dovette attendere il 1950 perché la Rai Milano avesse di nuovo una propria Orchestra Sinfonica. A tenerla a battesimo fu chiamato Carlo Maria Giulini, che diresse L’italiana in Algeri di Gioachino Rossini. All’alba degli anni Sessanta, l’Orchestra milanese, come, d’altronde, anche quelle di Torino e di Roma, si cimentò con la nuova musica, eseguendo, in prima italiana e assoluta, alcune composizioni di autori contemporanei quali Henri Dutilleux, Giulio Viozzi, Angelo Paccagnini, Bruno Canino e Nicolas Nabokov, mentre, nel 1967, accolse sul podio un giovanissimo (ventisei anni) Riccardo Muti, ancora tutt’altro che noto a livello nazionale: tutto a testimonianza della lungimiranza e della sensibilità artistica dalle quali era mossa la direzione musicale dell’Orchestra.