Mahler, che "fu straniero anche a se stesso"

Intervista al musicologo Alessandro Zignani

Ancora oggi, a ben oltre un secolo dalla sua morte (18 maggio 1911), Gustav Mahler è tra gli autori più eseguiti, ottenendo, oltre al riconoscimento del ruolo di “antesignano della musica del Novecento”, quel successo, postumo e prolungato nel tempo, che non ebbe in vita. A dispetto, invece, della fama straordinaria subito ottenuta come direttore d’orchestra.

Mahler compose, tra le altre opere, dieci sinfonie (di cui l’ultima incompiuta), contraddistinte da una pionieristica ricerca timbrica e strumentale e da un’inconsueta espansione del numero e della durata dei movimenti, nonché dell'organico utilizzato: basti ricordare per tutte, a mo’ d’esempio, l'Ottava sinfonia, detta Sinfonia dei Mille per l’immensa orchestra e il doppio coro.

Nell’intervista rilasciata a Rai Cultura, il musicologo Alessandro Zignani, autore del recente saggio Gustav Mahler. Pellegrino dell’anima, guardiano del Tempo (Zecchini, 2021) ci conduce alla scoperta del Mahler uomo e artista, per comprendere il quale è quanto mai determinante conoscere il contesto culturale e sociale in cui si formò.

La cultura di Mahler è una cultura un po’ scissa perché da una parte è fedele alle proprie radici ebraiche, alla musica klezmer, alla musica popolare morava, e dall’altra, nelle sue opere, nelle sue sinfonie, si avverte sempre più l’esigenza di essere integrato nella tradizione austro-tedesca; questo crea una certa schizofrenia, dovuta proprio al clima culturale in cui lui ha operato
Alessandro Zignani

Non meno dello Zeitgeist, lo spirito del tempo, per conoscere Mahler e cogliere il senso delle sue opere è indispensabile analizzarne la biografia. Una biografia - l’infanzia soprattutto - non particolarmente felice. E se è vero, in generale, come scrive Zignani che “in ogni artista si nasconde un bambino implorante dal mondo quell’amore che i genitori non gli hanno saputo dare”, ciò fu particolarmente vero per Mahler, figlio di un uomo brutale nei confronti suoi e della madre.

Mahler rappresenta al massimo grado il senso di deprivazione affettiva e di compensazione che porta al processo creativo artistico. Ebbe un’infanzia segnata dalla violenza del padre. Questo dà la spiegazione del perché fosse compulsivo in tutto, nel senso che aveva questa frenesia spaventosa, angosciosa di creare per compensare un vuoto interiore, depressivo
Alessandro Zignani

Zignani, dunque, avvicina Mahler da un punto di vista psicanalitico, cercando nella sua personalità le cause della sua musica. D’altronde, non è un mistero che lo stesso compositore ebbe una certa qual consapevolezza del proprio disagio, tanto da voler incontrare Sigmund Freud. Di quel colloquio, che si svolse il 26 agosto 1910, Freud ricorderà che gli era stata offerta l’occasione di ammirare tutta l’intelligenza psicologica di un creatore geniale e che, attraverso interessantissime spedizioni nella storia della sua vita, insieme scoprirono la sua situazione nei confronti della “fissazione materna”. Lo stesso Mahler avrebbe riconosciuto, in seguito, che la profonda tragedia e il divertimento spensierato, inscindibilmente associati nella propria mente e confluiti nelle proprie composizioni, erano riconducibili a un episodio, emblematico e traumatizzante, vissuto durante l’infanzia in ambito familiare.

Per Alessandro Zignani, Mahler è un nostro contemporaneo. Oggi più che mai. Perché nello spirito del suo tempo, che ha caratterizzato la sua breve vita (morì all’età di cinquantuno anni), ci sono tutti gli elementi per comprendere la crisi storica nella quale siamo ancora immersi. Quello di Mahler fu il “martirio di un uomo”, conclude Zignani nell'Avvertenza per il lettore “che fu straniero a tutti, anche a se stesso”.

Alessandro Zignani è scrittore, musicologo e germanista. Ha pubblicato romanzi, monografie e saggi musicologici, vinto numerosi premi letterari e fondato la compagnia “Il Teatro delle Ombre” con la quale ha messo in scena testi dedicati a Schubert, Mahler, Beethoven e Debussy, secondo un progetto innovativo di divulgazione musicale. Ha tradotto Nietzsche, Schopenhauer, Trakl, e i poeti del Nibelungslied. Insegna Storia della Musica al Conservatorio di Como.

Alessandro Zignani, Gustav Mahler. Pellegrino dell’anima, guardiano del Tempo
Editore: Zecchini, Varese
Anno di edizione: 2021
Pagine: 294, ill., brossura