"Amahl e i visitatori notturni"

Una fiaba in musica di Giancarlo Menotti

Quella trasmessa da Rai 5 il 18 luglio 2021 (e qui riproposta) in occasione del centodecimo anniversario (7 luglio 1911 - 7 luglio 2011) della nascita di Gian Carlo Menotti è la versione di Amahl e i visitatori notturni che la Rai mandò in onda il 24 dicembre 1954 (il primo Natale televisivo degli italiani). Per questa edizione ci servì del libretto – anch’esso di Menotti – tradotto in italiano da Piero Bellugi.

Non si tratta della prima rappresentazione dell'opera in Italia, che era già andata in scena il 9 maggio 1953 al Maggio Musicale Fiorentino, diretta da Leopold Stokowski.

L’opera era stata commissionata dalla rete televisiva americana NBC ed eseguita in anteprima allo NBC Opera Theatre di New York il 24 dicembre 1951, nello studio 8H nel Rockefeller Center, lo stesso in cui Arturo Toscanini, ancora in quegli anni, teneva concerti settimanali, dirigendo la NBC Symphony Orchestra, creata appositamente per lui nel 1937.

Mi viene spesso chiesto come mai mi misi a scrivere un'opera per la televisione e quali sono i problemi specifici che ho dovuto affrontare nella pianificazione di un lavoro per un mezzo del genere. Devo confessare che, scrivendo ‘Amahl e i visitatori notturni’, non ho quasi mai pensato alla televisione. In effetti, tutte le mie opere sono originariamente concepite per un palcoscenico ideale che non ha equivalenti nella realtà e credo che sia così con gli autori più drammatici
Gian Carlo Menotti

Amahl fu la prima opera specificamente composta per la televisione in America. Di fronte alla proposta del network, Menotti aveva titubato, ma il caso volle che, ammirando al Metropolitan Museum of Art la tela di Hieronymus Bosch, L’Adorazione dei Magi, ne rimanesse così profondamente colpito da decidere di far proprio il progetto.

Nel 1951 mi sono trovato in gravi difficoltà. Mi era stato commissionato dalla National Broadcasting Company di scrivere un'opera per la televisione, con il Natale come scadenza e semplicemente non avevo un'idea in testa. Un pomeriggio di novembre mentre stavo camminando piuttosto cupamente attraverso le stanze del Metropolitan Museum, mi capitò di fermarmi davanti all'’Adorazione dei Magi’ di Hieronymus Bosch e, mentre lo guardavo, improvvisamente sentii di nuovo, proveniente dalle lontane colline blu, la magica canzone dei Tre Re [un ricordo d’infanzia di Menotti, n.d.r.] Poi mi resi conto che erano tornati da me e mi avevano portato un regalo
Gian Carlo Menotti

Amahl è un lavoro di carattere fiabesco, che propone, con molte melodie semplici, accattivanti e particolarmente adatte a un pubblico di bambini, il mistero della Notte di Natale, dei Re Magi e della Stella Cometa.

Menotti, che coinvolse Samuel Barber nel completamento dell'orchestrazione, compose l’opera in pochissimo tempo, in modo che fosse pronta per il 24 dicembre di quello stesso anno. Le prove iniziarono addirittura prima che ne avesse terminato la partitura.

La trasmissione riscosse un tale successo che fu riproposta, in nuove edizioni e con il cast parzialmente cambiato, sempre la sera della vigilia di Natale, fino al 1965.

La trama
Amahl, un ragazzo disabile che può camminare solo con l’aiuto di una stampella, vive con la madre in una capanna nei pressi di Betlemme. Gesù è appena nato e Amahl, accovacciato davanti alla propria povera abitazione, suona una delicata melodia pastorale: ha notato, in cielo, una stella luminosissima. Rientrato faticosamente nella capanna, racconta ciò che ha visto alla madre, che, però, non gli crede.

Durante la notte, Amahl viene svegliato dalle voci dei tre Re Magi. Eccitato dall’evento straordinario, sveglia la madre, che, ora, è obbligata a credergli. I re e il loro paggio sono in cerca di un alloggio e vengono invitati a entrare e ad accomodarsi alla meglio. Dopo aver mostrato i doni che stanno per portare a Gesù, i Magi danno vita a un momento di grande gioia al quale partecipano anche dei pastori. Durante la notte, quando tutti, finalmente, dormono, la madre di Amahl tenta di rubare qualcosa ai Magi, ma, scoperta, viene subito perdonata. Amahl, in segno di gratitudine, vuole offrire come ulteriore dono per Gesù la propria stampella. Proprio allora, si accorge di poter camminare: è un miracolo, e, ora, il ragazzo desidera di poter offrire di persona quella stampella. La partenza del gruppo – divenuto più numeroso – è salutata dalla stessa melodia pastorale udita all’inizio dell’opera.

Questa è un'opera per bambini perché cerca di riconquistare la mia infanzia. Vedi, quando ero bambino vivevo in Italia e in Italia non abbiamo Babbo Natale. Suppongo che Babbo Natale sia troppo impegnato con i bambini americani per poter seguire anche i bambini italiani. I nostri doni ci venivano portati dai Re Magi, invece. In realtà non ho mai incontrato i Tre Re, non importava quanto faticosamente mio fratello ed io cercassimo di restare svegli la notte per vedere i Tre Visitatori Reali, ci siamo sempre addormentati prima del loro arrivo. Ma ricordo di averli ascoltati. Ricordo la strana cadenza della loro canzone nella distanza tenebrosa; ricordo il suono fragile degli zoccoli del cammello che schiacciava la neve ghiacciata e ricordo il misterioso tintinnio delle loro briglie d'argento. Il mio re preferito era il re Melchiorre, perché era il più vecchio e aveva una lunga barba bianca. Il preferito di mio fratello era il re Gaspare. Insisteva sul fatto che questo re era un po' pazzo e piuttosto sordo. Non so perché fosse così certo sul fatto che fosse sordo. Sospetto che fosse perché il caro re Gaspare non gli ha mai portato tutti i doni che aveva richiesto. Era anche piuttosto perplesso dal fatto che il re Gaspare portasse la mirra, che gli appariva un dono piuttosto eccentrico, perché non capiva mai cosa significasse la parola. A questi tre re devo principalmente le felici stagioni natalizie della mia infanzia e dovrei essere rimasto loro molto grato. Invece venni in America e presto dimenticai tutto di loro, perché qui a Natale si vedono tanti Babbi Natale disseminati per tutta la città. Poi c'è il grande albero di Natale a Rockefeller Plaza, le elaborate finestre giocattolo sulla Fifth Avenue, il coro a cento voci nella Grand Central Station, gli innumerevoli canti natalizi alla radio e alla televisione e tutte queste cose mi avevano fatto dimenticare i tre cari vecchi re della mia passata infanzia
Gian Carlo Menotti


Amahl e i visitatori notturni
Libretto e musica di Gian Carlo Menotti
Coreografie di Susanna Egri
Scene e costumi di Bruno Salerno
Luci di Davide Altschüler
Amahl: Carlo Scopetti (Soprano)
La madre di Amahl: Jolanda Gardino (Soprano)
Re Gaspare: Dino Formichini (Tenore)
Re Melchiorre: Afro Poli (Baritono)
Re Baldassarre: Carlo Cava (Basso)
Il paggio: Piero Venturi (Baritono)
Prima ballerina: Susanna Egri
Orchestra e Coro della Rai di Milano
Direttore: Ferruccio Scaglia
Direttore del Coro: Roberto Benaglio
Regia di Sandro Bolchi