La musica di Rai 5: 8 - 12 giugno

La musica di Rai 5: 8 - 12 giugno

Un'altra settimana di grandi concerti

08 Giu 2020 > 12 Giu 2020
La musica di Rai 5: 8 - 12 giugno

Lunedì 8 giugno alle 18.15 
Nasce come concerto dedicato dall’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai ad Arturo Toscanini nel 150esimo anniversario della nascita. Registrato nel marzo 2017, vede protagonista Michele Mariotti, vincitore del Premio Abbiati della Critica Musicale Italiana come miglior direttore e protagonista sui palcoscenici più prestigiosi del mondo, dal Gewandhaus di Lipsia al Metropolitan di New York, dalla Royal Opera House di Londra alla Bayerische Staatsoper di Monaco. Il programma, pensato per celebrare Toscanini, si apre con l’Ouverture da La gazza ladra di Gioachino Rossini, seguita dalle Danze piemontesi op. 31 di Leone Sinigaglia, che proprio Toscanini tenne a battesimo al teatro Vittorio Emanuele – oggi Auditorium Rai a lui dedicato – il 14 maggio 1905. Si prosegue con la Sinfonia dai Vespri siciliani e con quella dal Nabucco di Giuseppe Verdi, con l’Intermezzo da Manon Lescaut e il Capriccio sinfonico di Giacomo Puccini. A chiudere la serata è l’Ouverture dal Rienzi di Richard Wagner. 

Mercoledì 10 giugno alle 21.15 
È proposto da Rai Cultura in prima visione tv l’Evgenij Onegin di Čajkovskij. Lo spettacolo, diretto da James Conlon, è stato registrato al Teatro dell’Opera di Roma nel febbraio 2020, prima del lockdown di tutti i teatri italiani causato dal Covid 19. La regia è di Robert Carsen e a partire dalla prima realizzazione newyorchese, datata 1997, ha viaggiato nel mondo ottenendo ovunque una straordinaria accoglienza e diventando uno dei maggiori successi del regista canadese, affiancato in questa ripresa romana da Peter McClintock. 

 Le scene e i costumi sono di Michael Levine, le luci di Jean Kalman, i movimenti coreografici di Serge Bennathan. Nel ruolo del titolo è impegnato Markus Werba, affiancato da Maria Bayankina (Tat’jana), da Yulia Matochkina (Ol’ga), da Saimir Pirgu (Lenskij) e da John Relyea (Gremin). Completano il cast Andrea Giovannini (Triquet), Anna Viktorova (Filipp’evna), Irida Dragoti (Larina), Andrii Ganchuk (Zareckij) e Arturo Espinosa (Un capitano). Il coro dell’Opera di Roma è diretto da Roberto Gabbiani. La regia televisiva è curata da Barbara Napolitano. 

Giovedì 11 giugno alle 21.15 
È dedicata a uno dei più amati capolavori di Puccini, La bohème, la puntata di “Prima della prima”. Registrata all’inizio del 2020 al Teatro Petruzzelli di Bari, la trasmissione racconta l’allestimento dell’opera realizzato dal regista argentino Hugo de Ana, ispirata al grande cinema, con atmosfere che ricordano lo Charlot di Charlie Chaplin ma anche il mondo del circo di Federico Fellini. Protagonista sul podio Giampaolo Bisanti, Direttore musicale del Teatro Petruzzelli di Bari. 

A seguire il Concerto per Milano registrato in piazza Duomo il 9 giugno 2019, con la Filarmonica della Scala e il suo Direttore Musicale Riccardo Chailly. Il programma musicale propone una delle più celebri pagine del repertorio sinfonico, la Sinfonia n. 9 in mi minore “Dal nuovo mondo” di Dvořák, accanto a un omaggio a Nino Rota, del quale nel 2019 ricorreva il quarantennale della scomparsa, con la Suite dal balletto La Strada, dall’omonimo film di Federico Fellini, insieme a brani tratti da un altro capolavoro del grande regista italiano: Prova d’orchestra. 

Venerdì 12 giugno alle 18.15 
Sono la star del belcanto Joyce Didonato e Sir Antonio Pappano i protagonisti del concerto dell’Orchestra di Santa Cecilia. 
La serata, registrata nel giugno 2019, segna il ritorno a Roma del mezzosoprano americano che esegue la cantata Giovanna d’Arco di Rossini, nell’affascinante orchestrazione elaborata da Salvatore Sciarrino dalla versione originale per pianoforte e voce, su commissione del Rossini Opera Festival. Composta da Rossini nel 1832Giovanna d’Arco è una cantata per voce sola, brano d’elezione delle virtuose di belcanto di ogni generazione. Completano il programma il Te Deum di Haydn composto nel 1800, che si colloca nel cuore del decennio dei lavori sacri del compositore austriaco, e la Serenata n. 1 op. 11 di Brahms, con la quale l’autore, venticinquenne all’epoca della composizione del brano, ripensa lo stile compositivo settecentesco di Mozart e Haydn con nuova freschezza. 
foto Yasuko Kageyama