100 Pasolini

Eventi per il centenario di Pier Paolo Pasolini 1922-2022

In occasione del centenario di Pier Paolo Pasolini, è nato Il progetto di 100 Pasolini, un percorso, una serie di eventi che hanno nella loro filigrana, un’impronta pasoliniana, come se Pasolini fosse un “verbo cultural” che siamo chiamati, desideriamo coniugare. Il senso del progetto di 100 Pasolini è racchiuso nelle 3ppasoliniane, che sono iniziali di:
Passato (centenario)
Presente (operazione di riconoscimento/riconoscenza) e
Prossimo futuro (le visioni, le interpretazioni possibili).

Anche la più esperta critica estetica non potrà mai liberarsi delle parole….
….. nella musica abbiamo le vere parole della poesia; 
cioè parole tutte parole e nulla significato.
Ma allora non resterebbe che ascoltarle, e sarebbe falsa quella necessità sincerissima di render conto 
ad altrui di quanto s’è udito non con le orecchie soltanto e neanche solo col cuore. 
Ma come parlare di “nulla”?
Un nulla, s’intende, soavissimamente musicato.

Pier Paolo Pasolini


Lo spirito del progetto
Questo progetto è una originale declinazione del “pluriverso Pasolini” che intende interpretare l’approccio ipotetico del “se…allora ”.  Per questo sono stati coinvolti i vari attori/autori a fornire una “risposta” alla domanda “se vivesse ancora PPP allora cosa farebbe, cosa proporrebbe”  per la musica, il teatro, il cinema, la narrativa, la poesia.  Si tratta di una ermeneutica del pensiero, ma anche della personalità di PPP che se riproposto oggi, allora potrebbe suscitar un riflessione, un ripensamento, un apprezzamento della sua produzione culturale. Questo è un modo autentico, rispettoso, produttivo di una “celebrazione di un anniversario) non rivolto al passato, ma al futuro, alle nuove generazioni. Produrre cultura, produrre sguardi, eresie, confronti e ri-pensamenti riteniamo sia il modo più coerente ed efficace di ricordare e ri-accordare PPP.

“Conoscere è ricordare”, scriveva Platone. Sicuramente l’esercizio della memoria, la conoscenza di ciò che ci ha preceduto, diventa la materia prima per costruire ciò che verrà dopo di noi. Gli ideatori del progetto pensano che conoscere debba essere anche ri-accordare, ricollegare, creare ponti non solo tra passato e presente, ma anche con il futuro.

Raccontarne la vita, le opere, la produzione artistica/letteraria è una sfida: uno sterminato patrimonio poetico, letterario, cinematografico e giornalistico. Una cultura  estremamente profonda, cultura alternativa, cultura propositiva, cultura aggregativa,  cultura inclusiva. A sommarsi, la vicenda biografica che coincide appieno con la tumultuosa attività intellettuale impegnata a testimoniare e a difendere la propria radicale diversità. Ha sperimentato e attraversato tutti i generi della creazione del ventesimo secolo: questa semplice ragione di "generi" crea un singolare essere nel proprio tempo, lo rende  un Contemporaneo. I suoi concetti erano dirompenti, innovativi, assolutamente troppo nuovi, troppo avanti.


Una serie di esperienze artistiche e intellettuali accomunate da un interesse per il mondo degli ultimi a cui ha dato una voce, un tempo, uno spazio e un pensiero. Per il costante riflesso della politica sulle pieghe più intime e individuali della società, alle sottoculture, le culture parallele, alle culture periferiche e di periferia, il proletariato.
Una lettura della storia dell'Italia unita, tutta incentrata sulle identità popolari; il cristianesimo e il marxismo; il pensiero laico-liberale, stendardo della borghesia, l'utopia di un'eguaglianza fatta non per accumulo, ma per condivisione dell'essenziale, non fu mai una vera alternativa, ma parve a Pasolini la continuazione del Potere. Lo sguardo pessimista e impietoso sul domani. L'Italia di Jacopone e di Belli, di Gioacchino da Fiore e di Gadda: stracci e apocalissi. Una civiltà magmatica, il dialetto friulano e Dante, i  tragici greci e gli Evangeli, il sottoproletariato e la Nuova Guinea.
Ritratti innocenti e crudi di un mondo popolare e spontaneo. Le vite di un contesto sociale che lo interessava e prendeva totalmente. «Ma nei rifiuti del mondo, nasce / un nuovo mondo / la loro speranza nel non avere speranza». Non pare dunque ardito oggi dire che Pasolini è stato per l'ultimo Novecento, l’ultimo  intellettuale. Nato 100 anni fa. 47 anni dal suo ultimo viaggio, 53 anni con noi. Un Pasolini che incarna in sé il destino di Cassandra: «… che prevede, anzi vede fisicamente la propria morte».

Il programma degli eventi: https://www.p100.it