I primissimi

100 anni di Storie


Il 28 luglio del 1914, ad un mese esatto dall’attentato di Sarajevo, dove persero la vita l'arciduca Francesco Ferdinando e sua moglie Sofia, l’Impero Austro-Ungarico dichiara guerra al Regno di Serbia. Nello stesso momento a Marino, un piccolo paese alle porte di Roma di antica tradizione repubblicana, il combattente garibaldino e militante attivo nel movimento repubblicano Cesare Colizza, decide, iniseme al fratello Ugo e ad un loro amico Mario Corvisieri, di radunare un gruppo di volontari per una andare a combattere la guerra contro la Serbia.

Sono i primi volontari italiani nella Prima Guerra Mondiale, I primissimi come li chiamerà il giornalista Giovanni Ansaldo, chiedosi cosa li spinse a lasciare la comoda Roma per andare a morire in qualche disperata sassaia serba in una guerra nella quale il loro paese non è ancora coinvolto.


Oltre ai fratelli Colizza e a Corvisieri, il gruppo dei primissimi era formato anche da Vincenzo Bucca, Francesco Conforti, Nicola Goretti ed Arturo Reali. La loro intensione era quella offrire la vita per la rivendicazione delle loro  terre irredente con la speranza che quel sacrificio servisse a scuotere le coscienze della gioventù italiana troppo intorbidita dagli imbelli governi di allora.
 

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