Collodi e Pinocchio: la favola senza tempo

Eco della Storia

A Eco della Storia, Gianni Riotta e Marco Lodoli rileggono l’opera di Carlo Collodi e ne illustrano l'universalità e le metafore. Osserva Lodoli che nelle storie della letteratura italiana lo spazio dedicato a Pinocchio è molto scarso, come se i critici non sapessero dove collocare questo capolavoro. Benedetto Croce diceva, il legno in cui è intagliato il burattino è quello dell'umanità; secondo Italo Calvino, Pinocchio è una favola capace di sopravvivere indenne ai mutamenti del gusto, delle mode, del costume senza mai conoscere momenti d’oblio. Nel corso del programma viene mostrato un filmato di Folco Quilici sulla figura di Carlo Lorenzini (il vero nome di Collodi), un uomo animato da grande passione civile. Si ripercorre la storia editoriale delle Avventure di Pinocchio, definito dal suo autore una bambinata e ora tradotto in oltre duecento lingue. Nella prima edizione Pinocchio moriva impiccato ma i lettori insorsero e costrinsero Collodi ad andare avanti con la storia, risuscitando il suo personaggio. Le favole troppo moralistiche sono le più noiose, sostiene Lodoli, la bellezza di Pinocchio consiste anche nelle sue parti nere; Pinocchio piace ai ragazzi perché contiene un'idea di libertà, è un libro iniziatico, sapenziale. Riotta e Lodoli passano in rassegna i vari personaggi del libro, da Geppetto a Mangiafuoco al Pescecane. Marco Lodoli:

Pinocchio è il nostro Don Chisciotte perché non accetta la realtà così com'è.