Camilla Ancilotto
L'arte della metamorfosi
Camilla Ancilotto ci invita a giocare con le sue opere.
Da bambina l'artista romana rimase affascinata da un libro interattivo che proponeva diverse possibili conclusioni di una storia; al punto di elaborare una tecnica, unica nel suo genere, che consente al fruitore di comporre e scomporre a piacere l'opera. Come in un puzzle, a seconda del punto di osservazione prescelto, il dipinto-scultura rivela forme umane, animali o organiche.
Io cerco di capire l’essere umano in relazione agli elementi della natura. L’acqua, la terra, l’aria insomma... perché penso che l’essere umano sia un tutt’uno con la natura che ci circonda.
Camilla Ancilotto
Disposte su un'unica superficie in legno, le immagini frammentate e costruite in tasselli girevoli restano sempre adattabili fra loro, lasciandoci peraltro intuire il complicato lavoro dell'artista. Servono infatti diversi mesi, dalla preparazione di tre bozze adattabili l'una sull'altra alla costruzione manuale della struttura (opera di un fabbro) che accoglie poi i singoli tasselli del puzzle.
Diplomata in Italia e specializzatasi in Fine Arts a New York, ha iniziato a creare queste opere proprio in occasione della tesi di diploma finale, accostando una Venere all' l'immagine della pecora Dolly, che era stata clonata proprio in quel periodo. I suoi lavori sono uno studio contemporaneo delle tecniche dei grandi maestri del passato (come Leonardo, Pontormo e Caravaggio) e al contempo un modo interattivo di suscitare la curiosità, la creatività e la conoscenza sia artistica che naturalistica, esaltando una manualità che oggi si va perdendo. Visitando il suo sito www.camillaancilotto.it si può prendere virtualmente parte al gioco disponendo i tasselli di un'opera.
Camilla Ancilotto ha partecipato alla 55esima Biennale di Venezia nel 2013, ospite del Padiglione della Repubblica Araba Siriana, e a diverse mostre personali: nel 2010 presso il Chiostro del Bramante, nel 2011 presso la Ca'D'Oro di Miami e nello stesso anno alla prima Biennale di Scultura di Roma.
Il servizio è stato realizzato da Rai Cultura nel 2015.