Il destino avventuroso dell'ultimo Leonardo

Un saggio di Pierluigi Panza

Il 15 novembre 2017 un "Salvator Mundi" attribuito a Leonardo da Vinci è battuto all'asta a New York per 450 milioni di dollari. È una piccola tavola, che misura solo 65 centimetri per 45 ed è il dipinto più costoso della storia, destinato ad essere ospitato nelle collezioni del Louvre di Abu Dhabi.

Realizzato, probabilmente, tra il 1507 e il 1512 per Luigi XII, quando il re di Francia, insieme al ducato di Milano, strappa a Ludovico il Moro anche i servigi di Leonardo, pittore ed ingegnere di corte, il dipinto con la ieratica immagine di Cristo, ha un destino avventuroso. Si ipotizza che l’opera sia stata condotta a Londra da Enrichetta Maria di Francia, sposa di Carlo Stuart. Appartenne dunque a tre re d'Inghilterra, sopravvisse ai tumulti delle Rivoluzioni passando di collezione in collezione, e ritenuta una delle innumerevoli copie eseguite da un originale perduto fu svenduta nel 1763 a due sterline.

Nel Novecento, durante la seconda guerra mondiale, l’ultimo erede della famiglia Cooke non si preoccupò di mettere in salvo la tavola dai bombardamenti, come fece per altri dipinti della collezione presenti nel palazzo di Richmond e, infine, lo cedette per quarantacinque sterline.
  

Il Salvator Mundi, restaurato in anni recenti, è stato riconosciuto opera autografa del genio toscano ed esposto per la prima ed unica volta nel 2011 alla mostra allestita presso la National Gallery di Londra. Proprio un lungo e accurato lavoro di pulitura della tavola avrebbe messo in luce i segni riconoscibili della mano del genio toscano, rivelandone i pentimenti e l’inconfondibile tecnica dello sfumato, prove della firma leonardesca.
Nel saggio L'ultimo Leonardo.Storia, intrighi e misteri del quadro più costoso del mondo (UTET), Pierluigi Panza medita sui meccanismi che oggi dominano il mercato dell'arte e offre una dettagliata ricostruzione della storia di quello che è stato ribattezzato "l'ultimo Leonardo", sottolineando l’assenza di una documentazione che possa confermare l’attribuzione al maestro toscano del Salvator Mundi battuto all’asta nel 2017. Un Cristo dalle vesti decorate con il costosissimo lapislazzuli, dai tratti molto più definiti rispetto a quello ritratto nel Cenacolo milanese. Una figura più vicina ai modelli bizantini che costituirà un riferimento e un modello di successo nella cerchia degli allievi di Leonardo.

Pierluigi Panza. L'ultimo Leonardo. Storia, intrighi e misteri del quadro più costoso del mondo (UTET)