Federico Zeri, il restauro del Cenacolo di Leonardo

I risultati di un lungo restauro

Nel 1995, con il giornalista Marco Varvello e la responsabile del restauro del Cenacolo di Leonardo da Vinci (1452–1519), Pinin Brambilla, Federico Zeri saliva sui ponteggi e vedeva da vicino i primi importanti effetti della delicata pulitura.

Colpisce il risultato di questa pulitura che ha scoperto dettagli di una sottigliezza incredibile. Ad esempio la tovaglia con le piegature, con i ricami, gli oggetti sulla tavola, i piatti di vetro, i bicchieri di vino, il pane, i frutti e poi soprattutto l'espressione dei visi, questo linguaggio muto espresso con le mani
Federico Zeri

L’affresco di Leonardo, che raffigura magistralmente il momento drammatico in cui Gesù, durante l'ultima cena, rivela l’imminente tradimento di uno degli apostoli, fu realizzato da tra il 1494 e il 1498, per la sala del refettorio del convento dei Padri delle Grazie, a Milano. 
L’opera, già dai primi anni dalla sua realizzazione, ottenne fama e notorietà per l’innovazione della raffigurazione prospettica, suggerita non solo dalla rappresentazione spaziale, ma anche dal movimento delle mani degli apostoli, che sembrano indicare idealmente il Salvatore. 
Nel filmato sono state inserite breve sequenze dello sceneggiato Rai su Leonardo (La vita di Leonardo da Vinci, 1971), cogliendo così momenti salienti della realizzazione dell'affresco. 
Il restauro del Cenacolo, uno dei più lunghi interventi della storia, durato oltre diciassette anni (1978-1999), fu eseguito con le tecniche all'avanguardia.
L'Olivetti di Ivrea, fu una delle società finanziatrice del progetto che sostenne per un costo di svariati miliardi.
Il Cenacolo subì i danni più gravi nel 1943, durante la seconda guerra mondiale, quando il convento venne bombardato è crollò la volta del refettorio. L'affresco rimase salvo tra cumuli di macerie, protetto solo da un breve tetto e da una difesa di sacchi di sabbia.