La storia secolare del Sovrano Ordine dei Cavalieri di Malta

Una passeggiata con Marco Hagge

Dal Giardino degli Aranci (nome con cui si indica parco Savello a Roma), piccolo terrazzo sull'Aventino che affaccia sul Tevere, Marco Hagge (da TGR Bellitalia, 2006) guida una passeggiata nelle piazze dell'antico colle fino a quella dei Cavalieri di Malta, davanti a un portone verde, civico 3. Il buco della serratura inquadra la cupola di San Pietro, in un cannocchiale prospettico che attraversa lo "Stato più piccolo al Mondo".
Nel 1764, Giambattista Piranesi (1720-1778), "Architetto Veneto", come firmava le sue incisioni, mise mano alla sua unica opera di architettura, il rinnovo del complesso cinquecentesco dell'Ordine dei Cavalieri di Malta, costituito dalla Chiesa di Santa Maria in Aventino, da Villa Magistrale e dalla pizza antistante. Committente dell'opera, il nipote di papa Clemente XIII, cardinal Giovanni Battista Rezzonico, Gran Priore romano dell'Ordine. L'interno della Chiesa del Priorato, come detta più comunemente, ricoperta dal Piranesi di stucchi bianchi, appare candida con il solo rosso delle bandiere e delle tappezzerie che rappresentano i Cavalieri. L'altare dedicato a San Basilio in gloria ha un'enfasi molto teatrale mentre una proliferazione di simboli ed emblemi decorano l'ambiente che appare di uno stile indefinito fra tardo Barocco e un Neoclassismo, che imperava a Roma, contaminato da un inedito stile egizio (Piranesi, l'Egitto e il Circolo dell'Archetto romano).  



In un'intervista, Eugenio Ajroldi di Robbiate, Direttore delle Comunicazioni del Gran Magistero, racconta la missione di carità e gli scopi medico umanitari che ha sempre contraddistinto i Cavalieri di Malta nella storia secolare dell'Ordine.

La vicenda dei Cavalieri di Malta è antichissima, molteplici i nomi con cui è stato nominato l'Ordine nel corso di nove secoli  di storia, appellativi dovuti a una vita lunga e travagliata nella quale ha dovuto più volte abbandonare i luoghi dov'era stato protagonista 

L'Ordine nasce nel 1048 a Gerusalemme, con il nome di Cavalieri Ospedalieri, in riferimento alla missione umanitaria; sono chiamati anche Cavalieri di San Giovanni, dal loro Santo protettore Giovanni Battista, o anche Giovanniti o Gerosolimitani, in rapporto alla città di fondazione. Poco dopo il mille, alcuni mercanti della Repubblica Marinara di Amalfi, residenti in Terra Santa, ottenevano dal Califfo d’Egitto il permesso di costruire nella città sacra una chiesa, un convento e un ospedale nel quale assistere i pellegrini di ogni fede e razza.
L’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, diviene indipendente sotto la guida di Beato Gerardo (1040–1120), primo Gran Maestro che, con la bolla del 1113 di Papa Pasquale II, acquisisce piena indipendenza e allontana così qualsiasi interferenza di autorità laica o religiosa. L’Ospedale diviene un ordine religioso e laicale, dove tutti i Cavalieri sono legati dai tre voti monastici di povertà, castità e obbedienza. Solo allora, l’Ordine adotta la croce ottagonale bianca, che ancor oggi lo rappresenta. 



Dopo  essersi insediati nell’isola di Rodi (1310), i membri diventano Cavalieri di Rodi e circa trent'anni dopo, è probabile che trovassero casa nell'attuale sede sull'Aventino. Nel 1530, l’Imperatore Carlo V cede all’Ordine l’isola di Malta, da cui, l’ultima denominazione oggi usata.
Due secoli dopo, a fine 700, Napoleone occupa Malta e i cavalieri sono costretti ad abbandonare l’isola senza combattere. Il Trattato di Amiens (1802), che riaffermava i diritti sovrani dell’Ordine sull’isola, non venne mai applicato e solo dopo essersi trasferito a Messina, Catania e Ferrara, nel 1834 l’Ordine di Malta si stabilisce definitivamente sul colle Aventino di Roma, dove ha garantita extraterritorialità.