L'Altare della Natività di Tomaso Orsolino

Chiesa della Compagnia di Gesù

Sotto la mensa dell’altare della famiglia Raggio, nella Chiesa del Gesù, si cela uno dei presepi più particolari di tutta la Liguria: quello scolpito attorno al 1623 da Tomaso Orsolino 

Il presepe dell’Orsolino, pur essendo a tutto tondo, non è eseguito né in legno, né in terracotta, ma in marmo ed è di dimensioni monumentali: abita, con la sua presenza intensa e feriale, uno spazio che mostra tutte le caratteristiche del linguaggio del suo artefice. 


Altare della Natività, Tomaso Orsolino,  1623 ca., Chiesa del Gesù, Genova

Tomaso Orsolino, infatti, è uno scultore di area luganese, proveniente da Ramponio, un piccolo paese della Regione dei Laghi lombardi. Il suo linguaggio è tutto intessuto del naturalismo del primo Seicento lombardo: la morbidezza dei volti della Vergine e di Giuseppe, il virtuoso rilievo che passa dal tutto tondo allo stiacciato del fondo, da cui emergono pastori, greggi ed elementi di natura che danno contesto, corpo e forza alla scena sacra. 


Altare della Natività, Tomaso Orsolino, 1623 ca., Chiesa del Gesù, Genova

Negli anni in cui Tomaso realizza questo inedito e unico presepe, è ancora un artista in cerca di una stabilità, costretto a ricevere in eredità dallo zio, anch’esso scultore, una piccola casa con orto per potersi mantenere. Di lì a poco, però, le sue capacità imprenditoriali e le sue abilità scultoree lo porteranno a diventare il protostatuario della Certosa di Pavia, diventando, nel giro di dieci anni, il secondo artista più ricco di tutta Genova, anche grazie al commercio di marmi e pietre (tra cui l’alabastro del monte Gazzo) in tutta Europa. 
Il Presepe del Gesù è una sorpresa per tutti coloro che ancor oggi lo ammirano, ma ancora di più lo era nei secoli passati.
Tenuto coperto da un paliotto in stoffa, veniva mostrato a tutti i fedeli solo in occasione del Natale, quasi come se i due bellissimi angeli d’angolo avessero davvero arrotolato il tessuto per mostrare a tutti la venuta nel mondo del Figlio di Dio.

Ideazione, contenuti e presentazione video Giacomo Montanari (storico dell'arte)
Cura dei testi Pietro Toso
Riprese, regia e montaggio Lorenzo Zeppa
Fotografie Fabio Bussalino