Museo Nazionale Romano - Palazzo Altemps

La dimora rinascimentale dedicata alla storia del collezionismo

Fatta edificare da Girolamo Riario nel Quattrocento al di sopra di una domus romana, ampliata e rinnovata dai cardinali Francesco Soderini  e Marco Sittico Altemps nel corso del Cinquecento, la dimora situata tra Piazza Navona e il Tevere, costituisce un microcosmo esemplare dell'architettura, dell'arte e del gusto collezionistico antiquario che si propagò a Roma a partire dalla fine del XV secolo, caratterizzandone fortemente ogni forma di espressione culturale. 

Il cardinale di origine austriaca Marco Sittico Altemps acquista il palazzo nel 1568 rivisitando il fabbricato con elementi fortemente rappresentativi dello status di ricchissimo ecclesiastico, come la torre belvedere, la loggia dipinta concepita come una galleria espositiva, le decorazioni con paesaggi illusori nel grande salone secondo uno schema proprio del secolo XVI.
Tra gli elementi caratteristici della committenza Altemps anche la Chiesa di Sant'Aniceto, costruita per accogliere le spoglie di un papa, che per la prima volta sono concesse per essere collocate in un contesto privato. 

Oggi il visitatore può vedere questi due aspetti: la complessità della storia di un palazzo romano rinascimentale e anche la complessità della formazione di queste collezioni di arte antica che sono state tramandate fino al ventesimo secolo in una delle sedi del Museo Nazionale Romano.
Stéphan Verger, direttore del Museo Nazionale Romano

Acquistato dallo Stato Italiano nel 1982, il Palazzo è stato convertito in Museo e sottoposto ad un rigoroso ed accurato restauro, durato oltre quindici anni, con interventi che hanno riportato alla luce anche parte delle decorazioni interne quattrocentesche, riferite al pittore Melozzo da Forlì. 
Aperto nel 1997 Palazzo Altemps espone una collezione frutto dell’unione di varie raccolte private romane, ed è principalmente composta da sculture greche e romane, statue, bassorilievi, statuette e sarcofagi, in gran parte collocate in un percorso che attraversa le sale decorate dell'edifico, in un costante dialogo tra memorie classiche e architettura rinascimentale.

Al nucleo originario di opere raccolte dalla famiglia Altemps, solo quindici delle quali restano oggi nel palazzo, il Museo affianca una delle più prestigiose tra le raccolte di scultura classica: la collezione dei marmi Boncompagni Ludovisi, radunata negli anni 1621 - 1623 dal cardinale Ludovico Ludovisi per la sua villa sul Quirinale.
Tra i pezzi più importanti in mostra vi sono Oreste ed Elettra (II secolo a.C.), l’Ares Ludovisi (II secolo a.C. copia romana di un originale greco), la Era Ludovisi (I secolo d.C, statua romana), il Galata Suicida (II secolo d.C., copia romana da originale ellenistico) e l’Atena Parthenos (I secolo a.C., copia greca dell’originale di Fidia, oggi perduto). Alle sculture della raccolta seicentesca si aggiunse l’opera probabilmente più famosa, il Trono Ludovisi (II secolo a.C., copia romana da originale greco), rinvenuto nel 1887 durante i lavori di urbanizzazione dell’area della villa. 



In esposizione anche una selezione delle opere provenienti dalle collezioni del Drago e Mattei, tra le quali il colossale Dacio in marmo giallo antico, e una parte della raccolta egizia del Museo Nazionale Romano, che comprende opere legate all’Egitto e al mondo orientale, la maggior parte delle quali proviene dagli scavi di importanti contesti archeologici di Roma, come il santuario di Iside e Serapide nel Campo Marzio e il cosiddetto “santuario siriaco” del Gianicolo. 

Si ringrazia il Ministero della Cultura - Museo Nazionale Romano per la gentile collaborazione.