Friends of Florence
Mecenate di salvaguardia della cultura in Toscana
Simonetta Brandolini d'Adda (a destra) insieme alla sorella Renée Gardner hanno fondato Friends of Florence nel 1998.
Tra i primi progetti sostenuti dai friends, consigliati da Antonio Paolucci che allora era il soprintendente di Firenze, sono gli interventi nel centro storico della culla del rinascimento. “Abbiamo chiesto quale fosse l’intervento di salvaguardia più urgente da fare” racconta Simonetta Brandolini d’Adda, presidente di e co-fondatrice, assieme alla sorella Renée Gardner, di Friends of Florence. Il soprintendente le ha indicato Il Ratto delle Sabine, statua realizzata da Giambologna tra il 1574-1580, che arreda la Loggia dei Lanzi in Piazza della Signoria, luogo storicamente deputato ad ospitare al coperto le numerose assemblee pubbliche popolari e le cerimonie ufficiali della repubblica fiorentina alla presenza del popolo, ma che fu trasformato con il Granducato di Toscana e la dinastia dei Medici e destinato ad accogliere alcuni capolavori scultorei e diventando così uno dei primi spazi espositivi al mondo, un museo all’aperto. Durante il sopralluogo le due sorelle accompagnate da Antonio Paolucci hanno osservato che le altre statue di marmo sotto la loggia, in gran parte di arte romana, sembravano bisognose di manutenzione e hanno così chiesto il permesso per includerle tutte nel progetto di restauro, ad eccezione del Perseo in bronzo di Benvenuto Cellini che era stato già restaurato.
“Paolucci rimase un po’ sorpreso - racconta Simonetta Brandolini d’Adda - allora non capivano bene cosa fosse Friends of Florence e se chiedevamo qualche cosa in cambio”.
Oggi l’organizzazione è nota alle autorità locali responsabili del patrimonio artistico e ogni progetto proposto ha l'approvazione del Ministero della Cultura.
Una volta individuato un progetto di restauro, con il supporto di esperti e storici dell’arte di fama internazionale riuniti in un comitato tecnico, Friends of Florence ne assicura i finanziamenti e, in simbiosi con i diversi responsabili che si sono succeduti negli anni nei musei e nelle soprintendenze, i lavori vengono concordati direttamente con i celebri e rinomati laboratori di restauro di Firenze e, a volte quando necessario, con l’ apporto scientifico diagnostico di esperti del CNR.
Il sostegno finanziario arriva direttamente ai laboratori di restauro di Firenze per rinnovare, salvaguardare e rendere disponibile al pubblico un'ampia gamma di opere d'arte, dai dipinti e sculture agli elementi architettonici e alle collezioni che vengono riallestite, modernizzando illuminazione e sicurezza. Gran parte dei lavori di riallestimento delle sale di Botticelli agli Uffizi e la sala del Beato Angelico al Museo di San Marco sono stati realizzati grazie alla generosa attività dei Friends of Florence, come pure il restauro della Porta del Paradiso di Ghiberti del Battistero con le sue dieci formelle che raffigurano storie dell'Antico Testamento.
David di Micheangelo alla Galleria dell'Accademia durante il restauro nel 2004
I Friends of Florence hanno provveduto alla diagnostica e restauro della statua di David di Michelangelo, icona dell’arte Rinascimentale di Firenze collocata presso la Galleria dell’Accademia, in occasione del suo cinquecentenario nel 2004, assicurandone la manutenzione con una ripulitura che avviene ogni 2 anni, necessaria a causa del continuo flusso di migliaia di visitatori. I Friends sono anche mecenati del recupero delle opere esposte nella sala della Niobe agli Uffizi, dove hanno anche sostenuto il restauro della Tribuna con interventi sulla decorazione architettonica, sulle celebri sculture antiche e i prestigiosi arazzi.
Ma l’elenco degli interventi eseguiti negli anni è molto lungo:“Quando abbiamo iniziato con Friends of Florence facevamo un grande restauro all’anno, oggi ne rendiamo possibili tra 25 e 30 restauri” afferma Simonetta Brandolini d’Adda.
La fruttuosa collaborazione tra i diversi soggetti partecipanti dura da oltre 25 anni ed a oggi la Fondazione ha raccolto e donato oltre 12 milioni di dollari rendendo attuabili oltre 250 progetti di conservazione nella regione.
L’attività di Friends of Florence è stata dichiaratamente ispirata dalla figura mitica di Maria Luisa de’ Medici (1667- 1743), l’ultima discendente della casata granducale amante dell’arte e delle lettere che con lungimiranza stipulò il famoso Patto di Famiglia donando tutto il patrimonio e le importanti collezioni riuniti in tre secoli della famiglia Medici alla città, a condizione che rimanessero vincolate per sempre alla città di Firenze e allo Stato di Toscana “per ornamento dello Stato, per utilità del pubblico e per attirare la curiosità dei Forestieri” Così alcuni secoli dopo, sull’esempio di Maria Luisa de’ Medici e incarnandone in qualche modo il suo spirito, i facoltosi filantropi dei Friends of Florence contribuiscono a preservare e mantenere l’eredità artistica della Toscana e il suo fascino che ha pochi eguali al mondo.
Partecipare come donatori a un restauro non è solo un’occasione per salvaguardare l’arte e l’architettura fiorentina o toscana, e realizzare la nostra missione, ma è anche un’occasione di grande crescita per i sostenitori, per chi prende parte al progetto e per il grande pubblico di fruitori, studiosi e studenti. Perché ogni lavoro ci restituisce sempre pezzi della storia del manufatto che non si conoscevano. Per Friends of Florence, dunque, donare per conservare e contribuire a conoscere è un’esperienza bellissima, è in questo che sta l’essenza del nostro lavoro e della collaborazione con gli enti e i professionisti preposti alla tutela e alla conservazione» Simonetta Brandolini d'Adda, Presidente di Friends of Florence
Si ringrazia: l’Accademia delle Arti del Disegno, l’Arcidiocesi di Firenze, la Direzione Regionale Musei della Toscana, il Fondo Edifici di Culto, la Galleria dell’Accademia, le Gallerie degli Uffizi, il Museo Archeologico Nazionale di Firenze, il Museo di Casa Buonarroti, il Museo di San Marco, l’Opera Medicea Laurenziana, l’Opera di Santa Maria del Fiore, la Pinacoteca Civica di Volterra, la Pinacoteca Nazionale di Siena, per aver concesso la possibilità di citare nel servizio, le immagini delle opere in restauro.