"Europa '51", 1952

Con Ingrid Bergman

Appesantito da una sceneggiatura a più mani, il film appare tutto di regia, ammirabile in certe intuizioni, più meccanico in talune soluzioni narrative. Ma Rossellini vede nell' intinerario dei fatti solo un pretesto, sposta la sua messa in scena sui grandi conflitti ideologici, mostra un intinerario interiore, con la luce abbagliante della radiografia. Per questo "Europa '51" è uno dei film più importanti di questi anni, il più attuale, il più sentito.
E. Bruno, "Filmcritica", ottobre 1952

Nastro d'Argento a Ingrid Bergman, premiata come migliore attrice protagonista e Premio Internazionale alla Mostra del Cinema di Venezia (1952). La Bergman candidata anche alla Coppa Volpi come interprete femminile ma mancò il premio perché la sua voce era stata doppiata (da Lidia Simoneschi). Il soggetto di Europa '51 nasce da un'idea di Antonello Trombadori e Massimo Nida. Alla sceneggiatura ci lavorano in molti - per alcuni critici "troppi" - tutti nomi di alto profilo: da Federico Fellini ad Antonio Pietrangeli, da Mario Pannunzio a Sandro De Feo.

Nel cast, oltre alla Bergman,  Alexander Knox, Ettore Giannini, Giulietta Masina, Teresa Pellati, Marcella Rovena, Alberto Plebani, Tina Perna, Sandro Franchina, Alfred Browne, Giancarlo Vigorelli, Maria Zanoli, Antonio Pietrangeli, Gianna Segale Damiani, William Tubbs.

La protagonista del racconto, Irene Girard (Ingrid Bergman) è la moglie di un diplomatico straniero (Alexander Knox) che vive una vita del tutto normale al fianco del marito. Improvvisamente la tranquilla e appagata quotidianità della donna viene sconvolta da un tragico avvenimento: il suo unico figlio dodicenne muore suicida. Irene si sente colpevole e il suo grande dolore la rende empatica di fronte al dolore altrui. Comincia ad interessarsi agli ultimi, ai poverissimi, ai dimenticati dalla società, portando loro  soccorsi materiali e assistendo malati e disperati. 

Il film è stato girato in alcune delle più povere borgate romane, in particolare a Primavalle. Seguendo i dettami del cinema neorealista, molte comparse furono reclutate tra gli abitanti del quartiere. Le musiche sono di Renzo Rossellini, fratello di Roberto.