"XX Secolo" seconda edizione

"XX Secolo" seconda edizione

In sala con il grande cinema del '900

"XX Secolo" seconda edizione
Il 24 ottobre 2022  parte la seconda edizione della rassegna cinematografica XX Secolo ricca di tanti nuovi titoli, oltre duecento film, scelti secondo una regola precisa: solo i capolavori che, secondo il curatore Cesare Petrillo, è impossibile non amare, che è necessario - per i più giovani - vedere per la prima volta o - per tutti gli altri - rivedere (in versione originale con i sottotitoli). C'è tempo fino all'11 dicembre per godersi questo viaggio nella storia del cinema, promosso, come la prima edizione dell'anno scorso, dalla Cineteca Nazionale del Centro Sperimentale di Cinematografia con il sostegno del Ministero della Cultura e in collaborazione con Circuito Cinemanelle, con proiezioni nelle sale del cinema Quattro Fontane di Roma (ogni lunedì, martedì e mercoledì, e la domenica mattina). La seconda parte della rassegna arriverà fino al 4 giugno 2023.

La differenza più grossa rispetto alla scorsa edizione è l’allargamento degli orizzonti; alla predominanza di cinema americano si sostituisce uno sguardo il più possibile globale, che va dalla Francia di Jean Renoir al Giappone di Ozu Yasujirō
Alberto Anile, Conservatore della Cineteca Nazionale - CSC

Ad aprire la prima parte della seconda edizione di XX Secolo il regista americano Stanley Kubrick e Ozu Yasujiro, “il più giapponese dei registi giapponesi”, con le sue storie apparentemente minime ma che rimandano all’universalità dei sentimenti e della vita, un po' malinconici, leggeri e percorsi da una sottile vena di umorismo.  

Di Kubrick sono in cartellone i film Il bacio dell’assassino (1955); Orizzonti di gloria (1957); Lolita (1962), adattamento del romanzo di Nabokov firmato dallo stesso scrittore; il mitico Il dottor Stranamore (1964), satira scatenata della follia bellicista; 2001: Odissea nello Spazio (1968); Arancia meccanica (1971); Barry Lyndon (1975); Full Metal Jacket (1987) e la sua ultima creatura, Eyes Wide Shut (1999), ispirato a “Doppio sogno” di Schnitzler interpretato dalla coppia Cruise/Kidman.

Centinaia di saggi e biografie sono stati scritti, ma di Kubrick parlano soprattutto i suoi tredici film, straordinariamente pochi se si considera che furono girati tra il 1952 e il 1999, anno della sua morte  


Una scena di "2001 odissea nello spazio" (1968)

Sei i film di Ozu: Tarda primavera (1949), commovente confronto tra un professore vedovo che vorrebbe vedere la figlia sposata, e la figlia che non vuole lasciarlo solo; Viaggio a Tokyo (1953), cronaca del viaggio di un’anziana coppia che per la prima volta fa visita ai figli sposati che vivono nella capitale; Fiori di equinozio (1958), ironica indagine sulla perdita di autorità della figura paterna; Buon giorno (1959), commedia sul progresso e l'avvento del consumismo;Tardo autunno (1960) e infine l’ultimo film, Il gusto del sake (1962), un’elegia del tempo che scorre.

L’effimero della vita e l’eterno dello stile: in Ozu lo “sguardo narrante” del cinema sembra coincidere col mondo. Il suo è un cinema quieto e intenso, sempre più ellittico – e tuttavia incredibilmente emozionante.


Una scena del film "Tardo Autunno" (1960)

Dal 7 al 27 novembre
spazio ad altri due giganti del cinema mondiale: John Ford ((Cape Elizabeth, 1º febbraio 1894 – Palm Desert, 31 agosto 1973), con la proiezione di Tutta la città ne parla (1935), Uragano (1937), Alba di gloria (1939), Ombre rosse (1939), Furore (1940), Com’era verde la mia valle (1941), I sacrificati di Bataan (1945), Sfida infernale (1946), Il massacro di Fort Apache (1948), I cavalieri del Nord Ovest (1949), Rio Bravo (1950), La carovana dei mormoni (1950), Un uomo tranquillo (1952), Il sole splende alto (1953), Sentieri selvaggi (1956) e L’uomo che uccise Liberty Valance (1962).  


Una scena del film "Com'era verde la mia valle" (1941)

E Jean Renoir (Parigi, 15 settembre 1894 – Beverly Hills, 12 febbraio 1979) con i film La Cagna (1931) , La palude della morte (1941), L’angelo del male (1938), La carrozza d’oro (1953), Il fiume (1951), La grande illusione (1937), La regola del gioco (1939), Il delitto del signor Lange (1936).

Una scena del film "La carrozza d'oro" con Anna Magnani (1953) 

Dal 28 novembre all’11 dicembre 2022, primo piano sulla diva Marlene Dietrich (con i film Marocco e Shanghai Express di Josef von Sternberg, Desiderio di Frank Borzage, Angelo di Ernest Lubitsch, Partita d’azzardo di George Marshall, Scandalo internazionale e Testimone d’accusa di Billy Wilder). Infine, una rassegna di 10 film di Marco Ferreri: Dillinger è morto (1969), La grande abbuffata (1973), Marcia nuziale (1965), La donna scimmia (1964), Chiedo asilo (1976), El Cochecito (1960), Storia di Piera (1983), Break Up - L’uomo dei cinque palloni (1965), Una storia moderna - L’ape regina (1963) e La casa del sorriso (1991).

 Una scena del film "Chiedo asilo" di Marco Ferreri con Roberto Benigni (1976)
 

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