Emanuele Severino. I Presocratici e la nascita della filosofia

Zettel presenta

Con il termine “Presocratici” si è soliti indicare l’insieme dei filosofi antecedenti a Socrate, non solo da un punto di vista cronologico, ma soprattutto da un punto di vista teorico. Sono dunque raccolti sotto questa definizione i pensatori, del VI-V secolo a.C., che si trovano al di qua di un ideale spartiacque rappresentato dal pensiero socratico.

Di questi filosofi si possiede un numero limitato e piuttosto incerto di notizie, a causa delle narrazioni mitiche e leggendarie che spesso s’intrecciano alle loro biografie. Inoltre, ci sono pervenuti per lo più solo brevi frammenti delle loro opere e il resto delle informazioni di cui si dispone sono tratte da fonti indirette, come il libro primo della Metafisica di Aristotele. Un aspetto che caratterizza le origini della filosofia greca, e dunque questi pensatori, è l’esercizio collettivo della riflessione. In questi secoli la filosofia è radicalmente considerata un’attività corale e si organizza e sviluppa attorno a delle scuole, luoghi adibiti alla condivisione delle idee sotto la guida di un maestro. Per questo motivo si è soliti raggruppare gli autori presocratici in base alla città e alla scuola di appartenenza. Nonostante le teorie di questi pensatori possano apparire insoddisfacenti per la loro semplicità o addirittura ingenue, esse rappresentano un progressivo abbandono del modo di pensare dell’antichità (caratterizzato dalle credenze del mito), costituendo i primi passi del pensiero razionale. Risultano, dunque, ancora oggi insostituibili non solo per la comprensione delle radici della cultura occidentale, ma anche per un’interrogazione consapevole della realtà contemporanea.

La filosofia è la volontà di uscire dal sogno per guardare la verità delle cose, perché il rimedio contro la morte e il dolore sia un vero rimedio 


Emanuele Severino (1929 - 2020) è stato uno dei maggiori filosofi italiani del XX secolo. Accademico dei Lincei, ha collaborato per decenni con il “Corriere della Sera”. Ha offerto un’interpretazione della filosofia che sottolinea lo scacco del pensiero metafisico da Platone a Nietzsche e Heidegger. Per superare le aporie nichilistiche della tradizione metafisica evidenti anche nel discorso moderno della tecnica, ha promosso un ritorno a una filosofia dell’Essere che escluda rigorosamente il non-essere e il divenire. Fra le sue opere recenti: Dialogo su diritto e tecnica (con N. Irti, Roma-Bari 2001); Discussioni intorno al senso della verità (Pisa 2009); L’identità del destino. Lezioni veneziane (Milano 2009); Il destino della tecnica (Milano 2009); Democrazia, tecnica, capitalismo (Brescia 2009); Il mio ricordo degli eterni. Autobiografia (Milano 2011); La potenza dell’errare. Sulla storia dell’Occidente (Milano 2013); In viaggio con Leopardi. La partita sul destino dell’uomo (Milano 2015); Dike (Milano 2015); Storia, gioia (Milano 2016); Il tramonto della politica. Considerazioni sul futuro dell’uomo (Milano 2017); Dispute sulla verità e la morte (Milano 2018). La Casa Editrice Adelphi pubblica la collana “Scritti di Emanuele Severino”.