Antonio Zoccoli. Rivelazioni

Le scoperte hanno 5 sigma

Antonio Zoccoli, intervistato al Festival della Filosofia di Modena 2018 Verità, si interroga su che cosa sia la verità per un fisico e su come la si possa raggiungere. In fisica esistono teorie che fanno delle previsioni, che vanno verificate con esperimenti, in seguito ai quali bisogna verificare se il risultato dell’esperimento è una scoperta, se fornisce una nuova verità e per stabilirlo esistono metodi statistici e scientifici. Questo è il significato delle 5 sigma: una probabilità molto alta che un esperimento abbia portato alla scoperta di una nuova verità. 
A differenza di ciò che succede nelle scienze sociali, dove i nuovi ordinamenti sostituiscono i precedenti, la fisica ha un modo di procedere per inglobazione. Per esempio, quando Einstein ha scoperto la relatività generale non ha cancellato la teoria della gravitazione  di Newton,  ma l’ha inglobata, chiarendo cose che la teoria precedente non spiegava. A volte si scopre qualcosa, come  per esempio il Bosone di Higgs al Cern di Ginevra, altre volte si è arrivati solo a 3 sigma, ossia a una probabilità più bassa, e alla fine la scoperta non c’è stata.

Si può definire quello dei fisici un cammino verso la verità: una volta trovata una nuova verità questa è vera finché non raggiungiamo il prossimo dubbio ragionevole e di nuovo ci mettiamo alla ricerca di una verità successiva. Non quindi una verità assoluta ma tante verità che si susseguono e che costituiscono il progresso della scienza. 



Antonio Zoccoli è professore ordinario di Fisica sperimentale presso l’Università di Bologna e attuale vicepresidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. È sempre stato attivo nel campo sperimentale della fisica fondamentale ed è stato dapprima membro delle collaborazioni Muon Catalysed Fusion al Rutherforf Lab (UK), e OBELIX al CERN di Ginevra, successivamente ha partecipato all’esperimento HERA-B al laboratorio DESY di Amburgo, e dal 2005 è membro della collaborazione ATLAS al CERN che, insieme alla collaborazione CMS, ha annunciato l’osservazione del bosone di Higgs nel luglio 2012. È coautore di più di 700 pubblicazioni scientifiche e tecniche su riviste internazionali e dal 2008 presiede la Fondazione Giuseppe Occhialini.