Massimo Capaccioli. Leonardo da Vinci

La costruzione di un personaggio

Massimo Capaccioli, intervistato nel 2019 a Napoli, nella sede dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, parla di Leonardo da Vinci (Vinci, Firenze, 1452 - Amboise, 1519) genio universale, pittore, scultore, arredatore di feste, architetto, ingegnere, anatomista, botanico. 

Un uomo che nasce in un periodo in cui avvengono fatti straordinari come, da una parte, la caduta dell’Impero Romano d’Oriente, la scoperta dell’America e la signoria di Lorenzo il Magnifico a Firenze e, dall’altra, la rivoluzione copernicana, che segna l’inizio della scienza moderna, superando la tradizione aristotelico-tomista. 

Leonardo, secondo Capaccioli, è prima di tutto scienziato, inventore di macchine straordinarie e poi pittore. Ha disegnato decine e decine di marchingegni, che non ha poi però realizzato e in questo non è molto diverso da altri ingegneri del Rinascimento, come quelli senesi, che avevano immaginato la bicicletta e una primitiva automobile, ma a differenza di questi è riuscito a costruire un personaggio, un po’ come ha fatto Albert Einstein nel XX secolo, che è molto più noto al grande pubblico per esempio di Werner Heisenberg, che è stato uno scienziato non meno importante. 

Leonardo osserva il volo degli uccelli e lo riproduce con la sua abilità di disegnatore, si occupa di moto perpetuo, la cui ricerca solo oggi sappiamo che è impossibile, ma siamo comunque di fronte ai rudimenti della gravità e del principio di inerzia. 

È un uomo che ha capacità di intuizione straordinarie, che riesce a fare disegni di perfetta leggibilità relativamente a macchinari complicatissimi e che ha una grande stima di sé. Un grande umanista, che per la vastità dei campi del sapere umano di cui si è occupato non riesce a primeggiare in nessuno di essi. 


Massimo Capaccioli è professore emerito di Astronomia presso l’Università Federico II di Napoli. Dal 2010 professore onorario dell’Università di Mosca Lomonosov e direttore dell’Osservatorio astronomico di Capodimonte. Ha tenuto centinaia di conferenze di divulgazione scientifica per il grande pubblico anche all’estero, e lezioni presso scuole di perfezionamento e seminari di approfondimento.   
Si è occupato di struttura, dinamica ed evoluzione dei sistemi stellari, di scala delle distanze cosmiche, di cosmologia osservativa. Tra i suoi risultati principali si annovera la scoperta delle proprietà dinamiche delle galassie sferoidali (definita nell’ambiente “una rivoluzione”). Tra le sue  più recenti pubblicazioni: L’Astronomia a Napoli dal Settecento ai giorni nostri. Storia di un’altra occasione perduta (Guida Editore,  2009), (with Longo, G.; Olostro Cirella, E.); The physics of galaxies - Lecture Notes (Federica - Naples University, 2011) – (ebook); La misura del cielo, ovvero le disavventure di un astronomo napoletano, I Blu ( Springer Italia, 2012) (with S. Galano).