Roberto Esposito. Vitam instituere 

Genealogia dell'istituzione

Nel video Roberto Esposito, intervistato il 22 aprile 2024 a Napoli nella sede dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, parla del suo libro Vitam instituere. Genealogia dell’istituzione, pubblicato da Einaudi nel 2023. 
 

Questo libro è nato dopo una lunga crisi delle istituzioni in Italia e nel mondo che risale agli anni Sessanta, quando la cultura, anche di sinistra, ha alimentato il pregiudizio nei confronti delle istituzioni, considerate luoghi chiusi e contrapposte ai movimenti. Una contrapposizione che ha accentuato la chiusura delle istituzioni e ha reso i movimenti impolitici. Il titolo del libro è un lemma latino di incerta origine, Vitam instituere, dare vita alle istituzioni.
Ma che significa dare vita alle istituzioni?

 

Istituzioni sono tutti i luoghi in cui nasce un’intelligenza collettiva, come le chiese, le università, le scuole e persino il linguaggio. Il libro traccia una storia del concetto di istituzione, che parte dal Diritto romano e arriva ad autori moderni come Spinoza, Machiavelli, Hegel, fino ad un giurista italiano come Santi Romano, vissuto tra XIX e XX secolo, che ha allargato il concetto di istituzione ad ogni associazione organizzata. 

  

Si è molto parlato negli ultimi decenni di fine dello Stato, ma in realtà lo Stato non è mai finito e probabilmente non finirà mai, anzi esso si può definire l’architrave intorno a cui ruotano tutte le altre istituzioni. 


Roberto Esposito è professore emerito di Filosofia teoretica presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. È tra i fondatori del Centro di Ricerca sul Lessico Politico Europeo e del Centro Internazionale per il Lessico Giuridico e Politico Europeo, ha tenuto conferenze e lezioni in molte Università italiane, europee, americane, asiatiche. Attraverso l’analisi critica delle categorie politiche elaborate dai classici del pensiero filosofico moderno (in particolare su individuo, persona, comunità, tra Machiavelli e Rousseau), nelle sue ricerche ha sottolineato i limiti del politico nell’età contemporanea, in quanto organizzazione che necessariamente si confronta con il carattere irriducibile della forma vivente. Con l’“Italian Theory”, indagando i caratteri del pensiero italiano nella sua relazione differenziale con altri filoni della filosofia europea, in particolare francese e tedesca, si è occupato di una ri-concettualizzazione del paradigma del politico, oltre ad aver affrontato il rapporto tra teologia e politica e ad aver proposto una filosofia del pensiero istituente. I suoi libri hanno avuto traduzioni in inglese francese, tedesco, portoghese, croato, sloveno, polacco, giapponese, coreano, cinese. Tra le sue opere recenti: Le persone e le cose (Torino 2014); L’origine della politica. Hannah Arendt o Simone Weil? (Roma 2014); Da fuori. Una filosofia per l’Europa (Torino 2016); Politica e negazione. Per una filosofia affermativa (Torino 2018); Pensiero istituente. Tre paradigmi di ontologia politica (Torino 2020); Immunitas. Protezione e negazione della vita (Torino 2002, 2a ed. 2020); Istituzione (Bologna 2021); Immunità comune. Biopolitica all’epoca della pandemia (Torino 2022); Vitam instituere. Genealogia dell’istituzione (Torino 2023).