Emilio Isgrò. Odissea cancellata
La ragione contro la guerra
Nel video Emilio Isgrò parla di Odissea cancellata, lo spettacolo che ha messo in scena al Teatro Grande di Pompei dal 13 al 15 giugno 2014 nell’ambito della rassegna Pompeii Theatrum Mundi, per la regia di Giorgio Sangati, insieme a un’installazione concepita in situ.
Lo spettacolo è progettato come un’opera nell’opera con le gradinate del Teatro Grande trasformate in una gigantesca video-installazione dell’artista-autore. La drammaturgia di Isgrò cancella Omero (tornando alla fonte primaria dell’epica) selezionando solo i frammenti che ritiene essenziali e, sradicandoli dal loro contesto, restituisce loro nuova e inaspettata forza.
Emilio Isgrò, artista ma anche poeta, drammaturgo e regista, è uno dei nomi dell’arte più conosciuti a livello internazionale. Dopo le prime opere di poesia, in cui ancora si avvertono gli echi della tradizione illustre (Fiere del sud, 1956, e L'anteguerra, 1963, poi riunite con altri versi in L'età della ginnastica, 1966), si dedicò a esperimenti di poesia visiva, caratterizzati da un felice equilibrio tra l'elemento verbale e quello iconico (Volkswagen, 1964), a operazioni di "cancellazione" (Il Cristo cancellatore, 1969; cancellazione del primo volume dell'Enciclopedia Treccani, 1970) e all'allestimento di cicli visivi, in cui è presente una forte componente concettuale (Chopin: partiture per 15 pianoforti, 1979). Un acceso sperimentalismo presiede anche alla sua parallela attività di scrittore in prosa e autore teatrale: L'avventurosa vita di Emilio Isgrò (1975) e Marta de Rogatiis Johnson (1977), diversi testi drammatici, tra cui l'Orestea di Gibellina da Eschilo (Agamènnuni, 1983; I Cuèfuri, 1984; Villa Eumènidi, 1985), il romanzo Polifemo (1989). Nel 2017 l'artista ha pubblicato il testo autobiografico Autocurriculum, cui ha fatto seguito nel 2022 la raccolta di sonetti Sì alla notte. Per l’Istituto della Enciclopedia Italiana ha realizzato le opere Venti voci per la Treccani e dieci virgole per il mondo (2019) e Planisfero (2021). Tra le sue mostre più recenti si segnala Isgrò. Dante, Caravaggio e la Sicilia, allestita a Villa Zito (Palermo) nel 2022; sono dello stesso anno Le farfalle dei Malavoglia, omaggio a Verga nel centenario della morte, e il poster d'autore Farfalle per il progetto Utopia di Treccani Arte, e del 2023 l'opera Non uccidere, realizzata per il 75° anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione italiana. Al percorso artistico e umano di Isgrò nel 2023 Guido Talarico ha dedicato la pellicola Emilio Isgrò. Come cancellare l'inutile.
Lo spettacolo è progettato come un’opera nell’opera con le gradinate del Teatro Grande trasformate in una gigantesca video-installazione dell’artista-autore. La drammaturgia di Isgrò cancella Omero (tornando alla fonte primaria dell’epica) selezionando solo i frammenti che ritiene essenziali e, sradicandoli dal loro contesto, restituisce loro nuova e inaspettata forza.
Ho voluto rappresentare non il solito Ulisse guerrafondaio che distrugge Troia con l’astuzia ma un Ulisse che si finge pazzo per non andare alla guerra, un aspetto che c’era già in Omero e che io ho rafforzato, e che è quello che ci vuole per dire che la ragione oggi dovrebbe imporci di non andare a conflitti insanabili perché così mettiamo a rischio non solo la nostra sopravvivenza ma anche quella delle generazioni future.
Emilio Isgrò, artista ma anche poeta, drammaturgo e regista, è uno dei nomi dell’arte più conosciuti a livello internazionale. Dopo le prime opere di poesia, in cui ancora si avvertono gli echi della tradizione illustre (Fiere del sud, 1956, e L'anteguerra, 1963, poi riunite con altri versi in L'età della ginnastica, 1966), si dedicò a esperimenti di poesia visiva, caratterizzati da un felice equilibrio tra l'elemento verbale e quello iconico (Volkswagen, 1964), a operazioni di "cancellazione" (Il Cristo cancellatore, 1969; cancellazione del primo volume dell'Enciclopedia Treccani, 1970) e all'allestimento di cicli visivi, in cui è presente una forte componente concettuale (Chopin: partiture per 15 pianoforti, 1979). Un acceso sperimentalismo presiede anche alla sua parallela attività di scrittore in prosa e autore teatrale: L'avventurosa vita di Emilio Isgrò (1975) e Marta de Rogatiis Johnson (1977), diversi testi drammatici, tra cui l'Orestea di Gibellina da Eschilo (Agamènnuni, 1983; I Cuèfuri, 1984; Villa Eumènidi, 1985), il romanzo Polifemo (1989). Nel 2017 l'artista ha pubblicato il testo autobiografico Autocurriculum, cui ha fatto seguito nel 2022 la raccolta di sonetti Sì alla notte. Per l’Istituto della Enciclopedia Italiana ha realizzato le opere Venti voci per la Treccani e dieci virgole per il mondo (2019) e Planisfero (2021). Tra le sue mostre più recenti si segnala Isgrò. Dante, Caravaggio e la Sicilia, allestita a Villa Zito (Palermo) nel 2022; sono dello stesso anno Le farfalle dei Malavoglia, omaggio a Verga nel centenario della morte, e il poster d'autore Farfalle per il progetto Utopia di Treccani Arte, e del 2023 l'opera Non uccidere, realizzata per il 75° anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione italiana. Al percorso artistico e umano di Isgrò nel 2023 Guido Talarico ha dedicato la pellicola Emilio Isgrò. Come cancellare l'inutile.