Dario Fo affabulatore fino alla fine

Come Dario Fo imparò a raccontare le favole

In quest'’intervista esclusiva concessa da Louisiana Channel (dipartimento audiovisivo del Louisiana Museum of Modern Art di Humbleœk vicino a Copenaghen), Dario Fo racconta come sia stato importante il contesto sociale e geografico che ha favorito il suo talento da affabulatore e come l’incontro con la moglie Franca Rame lo abbia introdotto nel mondo del teatro.

Sono un fabulatore nato. Nel mio paese c'era una grande fonderia nella quale si effettuava soffiatura di vetro. Ci lavoravano moltissime persone e si facevano apparecchi tecnici e decorativi. C'erano manovali provenienti da tutt'Europa. Anche dall'Asia. Nasceva una strana lingua fatta di francese, dialetto lombardo, tedesco, lingue orientali. Io imparai a farmi capire da tutti questi ragazzi e nacque una para lingua. C'erano i fabulatori di ogni gruppo. Tutti raccontavano e io ho imparato a mia volta a raccontare le storie.  

Dario Fo nasce a Sangiano, in provincia di Varese, il 24 marzo 1926 da una famiglia antifascista. A Milano frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera, poi si dedica al teatro. Ha lavorato per il cinema, per la televisione; ha dipinto e scritto di arte; ha all’attivo parecchi romanzi e saggi oltre a ai testi teatrali. Nel 1959 fonda una compagnia teatrale con la moglie Franca Rame. Alla stagione teatrale 1969-1970 appartiene Mistero buffo, la sua opera più famosa. Nel 1997 riceve il Premio Nobel per la Letteratura, "per avere emulato i giullari del Medio Evo, flagellando l’autorità e sostenendo la dignità degli oppressi". Muore a Milano il 13 ottobre 2016.

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