Elizabeth Strout, I ragazzi Burgess
Segreti di famiglia
Jim, Bob e Susan: sono i fratelli Burgess, protagonisti dell'ultimo libro del Premio Pulitzer Elizabeth Strout pubblicato in Italia, I ragazzi Burgess. Non più tanto ragazzi ma ormai adulti, i tre hanno in comune, pur nei diversi destini, un attaccamento pulsionale alla giovinezza condivisa nel Maine. C'è chi ha avuto più successo ed è sbarcato a New York (Jim), chi è rimasto chiuso nelle proprie fragilità (Bob), chi è stata troppo impegnata a maneggiare una quotidianità angosciante per pensare alla propria interiorità (Susan). Ma tutti si riuniranno per fronteggiare un'emergenza familiare che ha del grottesco e che porterà a galla vecchi dolori. La Strout, intervistata in occasione degli incontri capresi de Le Conversazioni, ci parla dei suoi protagonisti e dei loro nodi affettivi, del tema portante del libro e del rapporto tra città e provincia che vi viene tracciato.
Io e mia madre parlavamo molto spesso della famiglia Burgess."I ragazzi Burgess" li chiamava lei. Ne parlavamo soprattutto al telefono, perché io abitavo a New York e lei nel Maine, ma anche quando andavo a trovarla e alloggiavo vicino a casa sua. Mia madre non era stata in molti hotel, perciò divenne una delle nostre abitudini preferite: sedere in camera, tra le pareti verdi con gli stencil di rose rosa, a parlare del passato, di quelli che avevano lasciato Shirley Falls e di quelli che erano rimasti. "Stavo pensando ai ragazzi Burgess" diceva lei, tirando indietro la tenda per guardare le betulle.
Elizabeth Strout è nata a Portland nel Maine il 6 gennaio 1956. Da molti anni vive a New York. Ha pubblicato i suoi racconti su The New Yorker e molte altre riviste. In Italia ha pubblicato, per Fazi editore, tre romanzi, Amy e Isabelle, Resta con me e I ragazzi Burgess, e la raccolta di racconti Olive Kitteridge. Con Olive Kitteridge ha vinto il Premio Pulitzer (2009), il Premio Bancarella (2010) e il Premio Mondello (2012). Dalla stessa raccolta di racconti è stata tratta una serie tv, prodotta dalla Hbo. Per Einaudi ha pubblicato Mi chiamo Lucy Barton (2016).