François Mauriac: il potere e la fede (I)

Un ritratto in due parti

Attraverso fotografie e filmati d’epoca l’unità, prima di una serie di due, ripercorre l’avventura artistica, intellettuale, politica e umana dello scrittore francese François Mauriac.

I miei maestri furono Barrès e, non posso rinnegarlo, Anatole France, che mi piaceva proprio per il suo anticlericalismo, ma soprattutto Racine e Pascal

Il suo è il singolare cammino di un cattolico impegnato, schierato contro Franco e la Chiesa spagnola durante la guerra del ’36, ma “agli antipodi del positivismo dell’Action Française”, inviso nella città d’origine (Bordeaux) per il “pericoloso erotismo” dei suoi romanzi. Fu considerato un “uomo di destra che combatté molte battaglie con la sinistra”. Ammiratore di Giovanni XXIII, ma anche di De Gaulle, rappresenta, per alcuni, un grande romanziere sotto cui si celava “un provinciale che ama le onorificenze”; mentre per altri “un vero liberale”.

François Charles Mauriac nasce a Bordeaux l'11 ottobre 1885. Membro del seggio 22 dell'Académie française dal 1933 al 1971, istituzione che gli assegna nel 1926 il Grand Prix du Roman; collabora con il quotidiano Le Figaro e viene decorato con la Legion d'onore. Nel 1952 vince il Premio Nobel per la letteratura. Muore a Parigi il 1º settembre 1970.

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