Jack London - Pronto soccorso per scrittori esordienti

Jack London - Pronto soccorso per scrittori esordienti

I consigli del grande scrittore americano

Jack London - Pronto soccorso per scrittori esordienti
Jack London – Pronto soccorso per scrittori esordienti, è un libro pubblicato da Minimum fax, curato da Monica Crassi, tradotto da Andreina Lombardi Bom e con la prefazione di Giordano Meacci.

E poi lavorare. Scrivetelo in tutte maiuscole: lavorare. Lavorare in continuazione. Imparate a conoscere questo mondo, questo universo; questa energia e questa materia, e lo spirito che attraversando l’energia e la materia traluce dal magnete alla Divinità. E con tutto questo voglio dire lavorare come filosofia di vita.

Con frasi di questo genere, appassionate fino al lirismo e oneste fino alla brutalità, Jack London rispondeva agli aspiranti scrittori che gli chiedevano suggerimenti. Il volume raccoglie una selezione di quelle lettere, insieme ad alcuni articoli apparsi su riviste dell’epoca e a brani tratti dai suoi romanzi nei quali London sintetizza con efficacia la sua tecnica e la sua poetica, oltre a riflessioni e ammonimenti sulla difficile arte di scrivere, pubblicare e guadagnarsi da vivere scrivendo, un tema quanto mai attuale.
Per gentile concessione dell’editore minimum fax, pubblichiamo qui di seguito una selezione di alcuni passaggi del libro.
Buona lettura e… Buona scrittura!

E allora tu, giovane scrittore, hai qualcosa da dire, o credi soltanto di avere qualcosa da dire? Se ce l’hai, nulla potrà impedirti di dirlo. Se sei in grado di pensare cose che al mondo piacerebbe sentire, la forma stessa del pensiero già ne è l’espressione. Se pensi con chiarezza, scriverai con chiarezza; se i tuoi pensieri sono meritevoli, altrettanto meritevole sarà la tua scrittura. Ma se il tuo modo di esprimerti è scadente, è perché i tuoi pensieri sono scadenti; se è limitato, è perché tu sei limitato.


«Un musicista può forse comporre la "Cavalcata delle Valchirie" e non sapere nulla della gran- de epica teutonica? Lo stesso vale per te: devi studiare. Devi arrivare a interpretare il volto della vita con intelligenza. Per comprendere le caratteristiche e le fasi di qualsiasi cambiamento, devi conoscere lo spirito che induce all’azione gli individui e i popoli, che dà vita e impulso alle grandi idee, che fa impiccare un John Brown o crocifiggere un Messia. Devi toccare con mano il pulsare più profondo delle cose.

Il tempo! Quando dici che non ne hai, vuoi dire che non lo utilizzi con economia. Hai mai imparato a leggere davvero? Quanti raccontini e romanzetti insipidi leggi nel corso di un anno, sforzandoti di padroneggiare l’arte della narrazione o di esercitare le tue facoltà critiche? Quante riviste leggi da cima a fondo? Ecco il tempo che ti occorre, il tempo che hai sprecato con la prodigalità di uno sciocco: il tempo che non potrà tornare mai più. Impara a discriminare nella scelta delle tue letture e impara a leggere rapidamente e con accortezza. […] Il tempo! Se non sei capace di trovare il tempo, stai sicuro che il mondo non troverà il tempo di ascoltarti.


«Tu stai maneggiando la vita appassionante, l’avventura, i fatti della vita e della morte umane, l’umorismo e il pathos, e via dicendo. Ma perdio, ragazzo, maneggiali come andrebbero maneggiati. Non spiegare al lettore la filosofia del- la strada (tranne che nei punti in cui partecipi davvero alla storia in prima persona). Non gliela spiegare. No. No. No. Piuttosto fa’ in modo che siano i tuoi personaggi a spiegarla attraverso i loro gesti, le loro azioni, i loro discorsi e così via. Allora, e solo allora, starai scrivendo narrativa e non un saggio sociologico riguardante un certo substrato della società.

Studiate i trucchi degli scrittori arrivati. Loro sono riusciti a padroneggiare gli stessi strumenti con cui voi vi ammaccate ancora le dita. Loro realizzano opere che recano all’interno le tracce di come sono state realizzate. Non aspettate che qualche buon samaritano venga a indicarvele; scovatele da voi.


«Meglio mille parole ben costruite piuttosto che un intero volume di roba mediocre, tirata per le lunghe, buttata giù in fretta.

L’alloro non viene a incoronarci a richiesta, e nessuno erediterà la terra tranne i figli del duro lavoro».


Stralci tratti da:
The Editor, ottobre 1899
The Writer, dicembre 1900
Lettera a Cloudeslet Johns, giugno 1900
 

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