Monica Pareschi, Inverness
Racconti
I sette racconti contenuti nella raccolta Inverness di Monica Pareschi, pubblicata da Polidoro, sono incentrati su sensazioni fisiche, sui corpi dei personaggi visti attraverso una lente di ingrandimento che ne accentua gli aspetti deteriori. Un bacio vissuto come un assalto vampiresco, i denti che sbranano il cibo a tavola, le rughe a raggera di un amante, il naso moccioloso di una bambina, la molestia di un camionista: i protagonisti di queste storie patiscono la loro condizione umana, il loro stare all’interno di un corpo destinato a deteriorarsi. Da raffinata traduttrice di classici qual è, Pareschi usa una lingua piena di echi letterari e mette in scena bambine, adolescenti, donne mature alle prese con tremende delusioni e disillusioni.
Monica Pareschi è autrice di È di vetro quest’aria, Italic Pequod, 2014. Traduce narrativa per le maggiori case editrici italiane. Ha tradotto e curato, tra gli altri, Thomas Hardy, Charlotte e Emily Brontë, Shirley Jackson, Doris Lessing, James Ballard, Bernard Malamud, Paul Auster, Nel 2020, per la sua traduzione di Wuthering Heights, ha vinto il Premio Internazionale Von Rezzori e il Premio Letteraria e, nel 2023, il Premio Fondazione Capalbio per la traduzione di Piccole cose da nulla di Claire Keegan. Insegna traduzione letteraria all’Università Cattolica.È il bacio il vero scandalo, non l’amore genitale. La ferocia cannibale dell’amore, quell’assalto vampiresco alla forma del sé che all’amore ci fa resistere, è già tutta prefigurata lì, in quel prodomo crudele del banchetto amoroso.