Come nasce il fumetto?

Il pluripremiato saggio di Thierry Smolderen

Nel saggio Le origini del fumetto, pubblicato in Italia da Edizioni NPE, l'autore e sceneggiatore belga Thierry Smolderen racconta finalmente un aspetto inedito della storia del fumetto, ovvero cosa c’era prima, da che contesto culturale e soprattutto artistico è potuto nascere questo straordinario mezzo di narrazione che all’inizio del Novecento ha mosso i suoi primi passi, piano piano ha costruito una sua peculiarissima identità e dignità artistica (ricordiamo che Umberto Eco definì le storie di Hugo Pratt “letteratura disegnata”) e oggi viene candidato a prestigiosi premi internazionali come il Man Booker Prize o il Pulitzer, che è già stato vinto da diversi graphic novel primo tra tutti Maus di Art Spiegelman nel 1992.

Ma chi c’era, cosa bolliva in pentola prima che si affacciassero quei piccoli capolavori già in un certo senso compiuti come Yellow Kid di Richard Felton Outcault o Little Nemo di Winsor McCay? Quali pittori, quali artisti, quali illustratori di quotidiani hanno creato il terreno tanto fertile da generare quello che sarà poi considerato uno dei più importanti e diffusi mezzi di narrazione del Novecento?

L’oggetto di questo volume è la Storia del fumetto, in particolare quella passata, lontana e archeologica dei primi tempi in cui questo medium ha iniziato ad affermarsi. Nel titolo al plurale, origini, Smolderen afferma però non solo un perimetro storico, bensì una prospettiva interpretativa: il fatto che si possa – e si debba – ripercorrere la fase aurorale del mezzo non tanto come un’invenzione tecnologica, come ci si potrebbe aspettare dai discorsi sull’affermazione dei diversi media (fotografia, radio, cinema, televisione), quanto come un insieme di fattori espressivi, tecnici, editoriali e di idee che, in parte insieme e in parte in parallelo, hanno “dato forma” a ciò che, tempo dopo, avremmo preso a chiamare fumetto – Le origini del fumetto, dalla prefazione di Matteo Stefanelli


Le origini del fumetto, pubblicato inizialmente in Francia dove ha già ricevuto numerosi premi, attraverso una solida documentazione, una narrazione molto scorrevole ma anche e soprattutto un ricco e suggestivo apparato iconografico, ricostruisce tutta una serie di eventi storici, artistici ma anche linguistici e persino economici che vanno dai primi dell’Ottocento all’inizio del Novecento, quando i grandi editori di quotidiani americani del XX secolo scoprirono che le vignette domenicali facevano vendere più copie. Insomma una sorta di storia del fumetto prima del fumetto stesso.

Dalla fine del ventesimo secolo, i fumettisti francesi hanno mostrato un interesse crescente nella letteratura, e oggi hanno la possibilità di parlare del disegno come se fosse una forma di scrittura, una écriture. Senza rendersene conto, hanno ripristinato una tradizione molto antica, ricollegabile al lavoro di William Hogarth, pittore e incisore inglese del diciottesimo secolo. Questa concezione del disegno risale a un periodo in cui l’immagine, e in particolare l’immagine incisa, si prestava a forme di lettura e scrittura di cui oggi non riconosciamo più la ricchezza e la raffinatezza – Le origini del fumetto (incipit), di Thierry Smolderen


Per gentile concessione di Edizioni NPE pubblichiamo alcune pagine tratte dal libro.


Thierry Smolderen (1954), scrittore e sceneggiatore di fumetti belga, insegna alla scuola di Belle Arti di Angoulême. In Italia sono stati pubblicati i suoi fumetti Souvenir dell’impero dell’atomo e L’estate Diabolika, entrambi disegnati da Alexandre Clérisse e pubblicati da BAO Publishing, mentre Edizioni NPE ha pubblicato il suo saggio Le origini del fumetto.