Rinnovamento culturale di inizio Novecento

Il nuovo ruolo sociale dell'artista

L’inizio del secolo XX ha portato in tutta Europa una forte esigenza di rinnovamento. Le arti visive ne sono state principali protagoniste, interpretando, prima di tutti gli altri linguaggi, la necessità di emancipazione culturale e sociale sentita in molti Paesi. L’Italia con il Futurismo, la Russia con una costellazione di movimenti, tutti ugualmente importanti, hanno dato i primi impulsi a questo rinnovamento creando le avanguardie che hanno segnato la storia dell’arte in maniera indelebile.

Con il termine "suprematismo" intendo esprimere la supremazia della sensibilità pura nell'arte creativa. Per il suprematista i fenomeni visivi del mondo oggettivo sono di per sé, senza senso; la cosa importante è sentire.
Kazimir Malevich

La mostra Avanguardie russe presenta esempi delle correnti più interessanti di inizio Novecento. Dal cubofuturismo al suprematismo, dall’astrattismo allo stile onirico, dal neoprimitivismo al cézannismo al post-impressionismo, il percorso propone opere dei principali protagonisti di questi anni. Kazimir Malevich, Vasilij Kandinskij, Marc Chagall, Mikhail Larionov e Natalia Goncharova, sono solo alcuni dei grandi nomi presenti in mostra. Senza mai dimenticare le proprie origini e le tradizioni della propria terra, dalle quali traggono spesso la loro iconografia, questi artisti propongono un’apertura verso la sperimentazione e le ricerche più estreme che ha pochi eguali in questi anni. Inoltre, sono i primi, insieme ai futuristi, a sostenere il ruolo sociale dell’artista, che si vede impegnato non solo nella produzione della propria arte ma in un rinnovamento globale che investa anche i molti aspetti del vivere quotidiano, dall’emancipazione culturale del popolo alla letteratura al design.

L'arte oltrepassa i limiti nei quali il tempo vorrebbe comprimerla, e indica il contenuto del futuro.
Vasilij Kandinskij

La mostra è arricchita da testi di Claudia Salaris e attualizzata dall’installazione di Pablo Echaurren intitolata La memoria del futuro. E’ lo stesso artista a spiegarne il contenuto: nelle avanguardie russe c’è la polvere pirica necessaria a far deflagrare ogni forma d’arte e ad accendermi d’entusiasmo ancora oggi. Mi piace retrotrasportarmi in un passato in cui si costruiva il futuro.