Dante: né arcigno né ghibellin fuggiasco

Il volto del sommo poeta ringiovanito da un restauro

Uno dei volti più noti di Dante Alighieri, il ritratto eseguito da Andrea del Castagno a metà del Quattrocento, custodito nelle Gallerie degli Uffizi, è stato recentemente sottoposto ad un intervento di restauro eseguito presso l'Opificio delle Pietre Dure di Firenze, che ha ripristinato la qualità originaria dell'affresco, restituendo alla fisionomia del poeta una migliore leggibilità e riconsegnando alla collettività un'opera conforme all'esecuzione originaria.

Questo dipinto, parte di un ciclo dedicato agli uomini illustri, è stato staccato nell'Ottocento dalle pareti della villa del committente Filippo Carducci, e ha subito nei secoli diversi interventi che hanno modificato la materia originale. ll progressivo deposito di sedimenti sulla superficie pittorica e i successivi interventi e ritocchi avevano infatti scurito ed appesantito il cromatismo dell’opera, trasmettendo, quindi, un'idea differente e dandole un aspetto da dipinto a olio. 

Il restauro, avvenuto sotto la supervisione della direttrice del settore pitture murali dell’Opificio Cecilia Frosinini, ed eseguito dalle restauratrici Sara Penoni e Cristiana Todaro, è partito da un’approfondita ricerca sull’affresco e da un’analisi scientifica della tecnica esecutiva e dello stato di conservazione mediante tecniche di diagnostica non invasiva (in particolare utilizzando riprese fotografiche nelle varie lunghezze d'onda dello spettro elettromagnetico, indagini ottiche a scansione con strumentazione Multi-VIS-NIR dell'Istituto Nazionale di Ottica del CNR, indagini micro-invasive per la diagnostica dei materiali e per la caratterizzazione delle casistiche conservative). 



Il risultato dell'intervento non ha soltanto ripristinato nell’opera la leggerezza tipica della pittura murale, ma ha anche riscoperto un volto di Dante luminoso ed animato da una freschezza quasi giovanile, finora del tutto inedita. L’offuscamento dei colori aveva avuto l’effetto di invecchiarne il viso, che risultava così ben più cupo e accigliato del suo aspetto originario. Affiora, pertanto, una rappresentazione meno strutturata, meno convenzionale rispetto alle iconografie tramandate e più note del sommo poeta.

Non è un Dante anziano, non è un Dante arcigno, non è un Dante che si presenta come il ghibellin fuggiasco: è un Dante che rivela una maturità ma molto giovanile, con alcuni elementi che ci fanno capire come si voglia sottolineare l'umanità di questo personaggio. Non è soltanto il grande poeta, il fondatore della civiltà culturale fiorentina ma è, certamente, anche un uomo nella sua realtà.
Cecilia Frosinini, direttrice del settore pitture murali dell’Opificio delle Pietre Dure

 
Il grandioso ciclo affrescato da Andrea del Castagno (1421 ca - 1457) per la dimora suburbana del committente fiorentino, comprende, accanto a Dante, anche la presenza di Petrarca e Boccaccio e costituisce una preziosa testimonianza di una particolare tipologia decorativa, nota soprattutto da fonti letterarie. Il ciclo che era in gran parte compiuto prima della morte di Filippo Carducci (28 luglio 1449) è, infatti, fra i più antichi del genere in Toscana ed è l'unico giunto fino a noi proveniente da una committenza privata.
La  decorazione è costituita da singole immagini, quasi in finto rilievo, in nicchie rettangolari, allineate su una lunga parete: oltre ai tre letterati fiorentini sono ritratti  tre uomini d'arme, Pippo Spano, Farinata degli Uberti e Niccolò Acciaioli e tre figure femminili, la Sibilla Cumana, la regina Ester, la regina Tomiri. Iscrizioni classicheggianti commentano le raffigurazioni degli eroi e delle eroine.
Il tema degli uomini illustri era molto frequentato, in realtà, già dall'età medioevale ma assunse a Firenze in epoca umanistica un connotato molto particolare in quanto la grandezza della città si espresse in modo peculiare attraverso l'eccellenza delle lettere, contesto in cui la gloria di Dante ebbe un ruolo centrale nel forgiare il modello per una civiltà rinnovata nei valori etici ed estetici.