Museo Boncompagni Ludovisi per le Arti Decorative, il Costume e la Moda dei secoli XIX e XX

Un'ex dimora adibita a "scopi artistici-culturali di pubblica utilità"

Al centro di Roma non lontano da Via Veneto si trova il villino appartenuto alla famiglia Boncompagni Ludovisi, un piccolo gioiello non soltanto per la sua architettura ma anche per la preziosità del contenuto. L’edificio, progettato nel 1901 dall’architetto Giovanni Battista Giovenale su commissione del principe Luigi Boncompagni Ludovisi, è espressione del gusto definito “barochetto romano” tipico dell’inizio Novecento, in cui sono mescolate diverse espressioni di Liberty. Il principe abitò nella villa con la moglie Alice Blanceflor de Bildt, nobildonna di origini svedesi, la quale continuò a vivere nella villa anche dopo la morte del marito e le sue seconde nozze con l’avvocato Adolfo Gancia.

Se il villino Boncompagni Ludovisi è diventato un museo dedicato alle Arti decorative, al Costume e alla Moda dei secoli XIX e XX è dovuto alla volontà della principessa Blanceflor de Bildt che già nel 1970 legò l’immobile con gli arredi allo stato italiano per volontà testamentarie affinché fosse adibito a “scopi artistici-culturali di pubblica utilità” dopo la sua morte.
Quando l’aristocratica dama morì nel 1972 l’edificio fu restaurato dalla Soprintendenza dei Beni Architettonici del Lazio per passare in seguito alla Soprintendenza Speciale per l’Arte moderna e Contemporanea che aprì il villino al pubblico nel 1995. 


Oggi il villino possiede opere che vanno dal liberty al futurismo al Decò e al modernismo romano. Al piano nobile che comprende la Galleria degli Arazzi e il Salone delle Vedute, affrescato con un trompe-l'œil di Alberto Chiarotto, sono rimasti alcuni mobili e arredi originali, ma gli oggetti d’arte decorativa, gli abiti e accessori di moda che tracciano il percorso della ricerca di decoro e di agio nella società italiana, in particolare del XX secolo, sono stati in gran parte donati al Museo o acquistati dallo stesso. 

Al secondo piano è ancora intatta la salle de bains degli anni Trenta rivestita con marmi pregiati e si trovano opere di artisti che hanno rinnovato l’estetica dell’Otto e Novecento italiano come Galileo Chini, Duilio Cambellotti, Alfredo Biagini, Ernesto Basile, Felice Carena, Giorgio de Chirico, Fortunato Depero e Giacomo Balla.

La raccolta è una testimonianza sull’evoluzione delle arti applicate made in Italy, che documenta anche le diverse tecniche e le diverse tipologie di materiali impiegati. L’evoluzione della moda italiana dalla fine del XIX secolo fino agli ultimi decenni del Novecento è rappresentata grazie alle generose donazioni dell’associazione Culturale Museo e Biblioteca della Moda e di alcune celebri maison romane, che hanno fornito anche abiti di alta moda.  Una rilevante donazione di capi di abbigliamento di Palma Bucarelli, la celebre e elegante direttrice della Galleria Nazionale di Arte Moderna a Roma dal 1941 al 1975 e i lasciti della giornalista di moda Maria Vittoria Alfonsi Caruso e della scrittrice e giornalista Nicoletta Pietravalle arricchiscono la collezione del museo.


L'esposizione di alcuni capi di abbigliamento nella Galleria degli Arazzi al Museo Boncompagni Ludovisi.

Il Museo Boncompagni Ludovisi offre mostre temporanee nello stupendo Salone delle Vedute e nella Galleria degli Arazzi al piano nobile. Considerati gli spazi limitati del villino e l’ampiezza della collezione degli abiti, l’esposizione di questi ultimi avviene a rotazione, spesso in dialogo proprio con i temi delle mostre temporanee, proponendo così in continuazione nuovi percorsi ai visitatori di questo museo romano ad ingresso gratuito.