Quando Disney incontrò Stravinsky

Il "Sacre" e "Fantasia"

Nel 1936, a partire dall’idea di rendere Mickey Mouse protagonista di un cortometraggio musicale ispirato a L’apprendista stregone, un’antica fiaba trasposta in versi da Goethe e messa in note da Paul Dukas (Parigi, 1865–1935), Walt Disney sviluppa gradualmente l’intero progetto di Fantasia del quale il cartone con Mickey Mouse sarebbe diventato solamente un capitolo, sebbene il più famoso. Fantasia esce nelle sale nel 1940 e non riscuote il successo sperato: né da parte del pubblico, né da parte della critica. Nonostante ciò, lascerà una traccia originale e indelebile nella storia delle relazioni tra musica e cinema d’animazione.

Comunque lo si voglia giudicare non si potrà certo negare che, a prescindere dal suo merito intrinseco, ‘Fantasia’ contribuì ad allargare su scala senza precedenti l’interesse per la musica classica e ad avvicinare a essa il pubblico di tutto il mondo
Roman Vlad

A suggerire a Disney l’idea di un lungometraggio musicale è Leopold Stokowski (1882-1977). Nato a Londra da padre polacco, prima di compiere i trent’anni si trasferisce negli Stati Uniti, chiamato a dirigere l’Orchestra Sinfonica di Cincinnati e, in seguito, quella di Philadelphia. I due s’incontrano ad un party e fra loro l’intesa è immediata. Stokowski, che è un fan della prima ora dei cartoon disneyani, si candida a dirigere la colonna sonora de L’apprendista stregone. Walt accetta volentieri e invita il Maestro nei suoi studios. Stokowski ne resta affascinato. A colpirlo sono, soprattutto, le tecniche e gli strumenti di registrazione del sonoro e l’alta professionalità degli addetti. Gli sembra insensato limitare l’uso di questa tecnologia così avanzata ad un solo cortometraggio e convince Disney ad animare altre composizioni classiche. Walt ascolta ripetutamente i brani che Stokowski gli segnala, studia le biografie dei compositori, dà libero sfogo alla propria “fantasia”, associando alle note che ascolta le immagini mentali che queste gli evocano.

Fa eccezione solamente Le Sacre du printemps di Igor Stravinsky. Disney desidera raccontare, in un episodio del film, la nascita della Terra e l’evoluzione delle specie e, di conseguenza, trovare la musica adatta allo scopo. È Stokowski a suggerire Disney le musiche del celebre balletto, sulle cui note Disney e i suoi animatori danno vita a un magma indefinito dal quale prendono forma gli astri e la Terra. Organismi acquatici apparentemente insignificanti si evolvono gradualmente in creature più complesse, movimenti tellurici di proporzioni inaudite modellano il nostro pianeta, tirannosauri e triceratopi si combattono fino allo stremo, nuove forme di vita si generano e si estinguono, lasciando spazio e risorse a nuovi esseri viventi.

Il rapporto tra Walt Disney e Igor Stravinsky per la cessione dei diritti non nasce, però, sotto i migliori auspici.

Nel 1938 ricevetti dall’ufficio Disney in America la richiesta di un permesso per l’utilizzazione del ‘Sacre’ in un film di cartoni animati. Quella richiesta era accompagnata dal cortese avvertimento che, qualora il permesso fosse stato rifiutato, la musica sarebbe stata utilizzata ugualmente (il 'Sacre', essendo «russo», non aveva il copyright per gli Stati Uniti). I produttori del film […] perciò mi offrivano 5.000 dollari, somma che dovevo fare il favore di accettare
Igor Stravinsky

Durante il periodo natalizio del 1939, Stravinsky viene invitato negli studios della Disney per assistere alla lavorazione del film e resta sconvolto dai rimaneggiamenti compiuti sulla propria opera.

La strumentazione era stata migliorata da bravate tali come il far suonare i glissandi dei corni a un’ottava superiore nella ‘Danse de la terre’. Anche l’ordine di successione dei pezzi era stato scompigliato, e i più difficili erano stati eliminati (ma neanche questo riuscì a salvare l’esecuzione musicale, che era esecrabile). […] Il punto di vista musicale di quel film dava adito a un pericoloso equivoco
Igor Stravinsky

Stravinsky avrebbe sempre negato di aver mai incontrato Stokowski, né Deems Taylor, il critico musicale incaricato da Disney di stendere i testi narrativi del film, anche perché, nei giorni in cui viene registrato il Sacre, il compositore si trova in un sanatorio per tubercolotici nei pressi di Chamonix.

Sono stato ricevuto dal signor Disney, fotografato con lui, mi furono mostrati disegni e abbozzi del film ormai finito e, infine, il film stesso. […] Che possa aver espresso la mia approvazione sul trattamento che era stato usato alla mia musica mi sembra molto improbabile (anche se, naturalmente, spero di essere stato cortese)
Igor Stravinsky

Dal punto di vista commerciale, Fantasia si rivelerà un «fiasco». Solamente i successivi rilanci negli anni Settanta e Ottanta e la distribuzione in Home Video ne decreteranno un certo successo.