Giulio Giorello. Filosofia e ricerca scientifica

All'alba dell'eternità. I primi 60 anni de La struttura originaria

Come si deve rapportare con la ricerca scientifica un filosofo che parla del Tutto e del Nulla, dell'Essere e del Non Essere? In questa intervista, il filosofo della Scienza Giulio Giorello espone una sintesi del suo intervento al Congresso Internazionale in onore di Emanuele Severino: All'alba dell'eternità. I primi 60 anni de La struttura originaria (Brescia 2 e 3 marzo 2018). 
La ricerca più importante è quella di base, senza la quale non si può andare avanti anche in ricerche specifiche e questo perché i settori della scienza non sono separati. Quando un filosofo parla dell'essere, del tutto, del nulla, come si deve rapportare alla scienza?

Bisogna comprendere come le scienze naturali ci restituiscono la realtà, non la realtà di cui abbiamo una constatazione empirica immediata, ma quello che c'è sotto l'apparire delle cose e questo è un lavoro che lo scienziato non fa globalmente, ma settorialmente. Resta poi da mettere i risultati settoriali in relazione tra loro e qui la filosofia ha ancora un ruolo. 

Giulio Giorello (1945-2020) è stato professore Ordinario di Filosofia della scienza all’Università degli Studi di Milano, Presidente della Società italiana di logica e filosofia della scienza, Direttore della collana Scienza e Idee dell’editore Raffaello Cortina e collaboratore del Corriere della Sera. Allievo di Ludovico Geymonat, filosofo marxista eretico e neopositivista, si era laureato in Filosofia nel 1968 e in Matematica nel  1971, scelte dettate dalla profonda convinzione della necessità del superamento delle barriere tra il pensiero umanistico e quello scientifico. Riusciva ad affrontare temi complessi in forma divulgativa spaziando  dall’etica, alle neuroscienze, alla paleontologia, alla psicologia, alla fisica delle particelle, alla mitologia, ai fumetti, tra i quali in particolare amavaTex Willer e Topolino. È stato definito da Nuccio Ordine uno degli ultimi pensatori eretici del Novecento, per le sue prese di posizione contro ogni forma di dogmatismo, di cortigianeria, di intolleranza, che lo avevano portato a compiere celebri battaglie nelle aule universitarie, nelle scuole, nelle piazze, dove con la sua parola coinvolgeva e travolgeva qualsiasi tipo di uditorio.
Tra i suoi numerosi saggi: Filosofia della scienza (Milano 1992); Giordano Bruno (con M. Ciliberto, Milano 2004); Prometeo, Ulisse, Gilgameš (Raffaello Cortina 2004); Di nessuna chiesa (Raffaello Cortina 2005); La scienza tra le nuvole. Da Pippo Newton a Mr Fantastic (Raffaello Cortina 2007); Libertà. Un manifesto per credenti e non credenti (con Dario Antiseri, Bompiani 2008); Lo scimmione intelligente (con Edoardo Boncinelli, Rizzoli 2009); Lussuria (il Mulino 2010); Senza Dio (Longanesi 2010); Ricerca e carità (con Carlo Maria Martini, Edizioni San Raffaele 2010); Il tradimento (Longanesi 2012); La matematica della natura (con V. Barone, Il Mulino, 2016), L’etica del ribelle. Intervista su scienza e rivoluzione (a cura di P. Donghi, Laterza, 2017); L'incanto e il disinganno: Leopardi (Guanda 2016, con Edoardo Boncinelli); Giardini del fantastico (Edizioni ETS 2017, con Pier Luigi Gaspa).