Sergio Givone. Cristianesimo e nichilismo
La possibilità di ridurre a niente la realtà
Il filosofo Sergio Givone, in una puntata del Grillo-Enciclopedia Multimediale delle Scienze Filosofiche del 1996, riprende la tesi nietzschiana secondo cui il nichilismo europeo, inteso come negazione di ogni verità e di ogni assolutezza, è "figlio del cristianesimo", di quel cristianesimo che mette al centro dell`esperienza religiosa la “morte di Dio”, lo "svuotamento" (kenosis) di Gesù sulla croce. A partire da questa Rivelazione, tutta la vicenda storica viene letta in una chiave al tempo stesso cristiana e nichilista.
Al nichilismo negativo e reattivo, proprio di chi non sa accettare la “morte di Dio”, ossia la vita così com’è, nel suo divenire, senza la rassicurazione di fondamenti metafisici o religiosi, Nietzsche (1844 - 1900) contrappone un nuovo nichilismo, positivo e attivo, anticristiano e “fedele alla terra”. Ma se egli ascrive al nichilismo un’accezione positiva, può farlo proprio e solo a partire dal nesso nichilismo-cristianesimo.
Altra è l`interpretazione che del nichilismo dà Dostoevskij: la sua genealogia è ricondotta a un`insuperabile ambiguità della coscienza, al suo fondamentale dualismo che discende dal vedere da un lato il nulla come condizione della nostra vita, ma dall’altra “l’insopprimibile angoscia” che da questo nulla deriva.
Sergio Givone è professore di Estetica presso l’Università di Firenze. A partire da un’originale interpretazione della lezione ermeneutica ed esistenzialista (soprattutto di Nietzsche, Heidegger e Pareyson), si è occupato della ridefinizione di alcune fondamentali categorie del pensiero filosofico del Novecento, tra cui l’idea di “tragico” e i concetti di eros e nichilismo. Tra i suoi libri: Disincanto del mondo e pensiero tragico (Milano 1988); Storia del nulla (Roma-Bari 1995); Favola delle cose ultime (Torino 1998); Eros/Ethos (Torino 2000); Nel nome di un dio barbaro (Torino 2002); Prima lezione di estetica (Roma-Bari 2003); Il bibliotecario di Leibniz. Filosofia e romanzo (Torino 2005); Non c’è più tempo (Torino 2008); Storia dell’estetica (Roma-Bari 2008); Il bene di vivere (a cura di F. Nodari, Brescia 2011).