Elena Pulcini. Vulnerabilità

Una risorsa per il soggetto responsabile?

Elena Pulcini, intervistata al Festival della Filosofia di Modena 2019 – Persona, parla del tema della sua Lezione Magistrale, Vulnerabilità. Una risorsa per il soggetto responsabile?
La vulnerabilità comprende l’idea del vulnus, quindi della ferita: è  vulnerabile chi è esposto ad una ferita, ad un danno, ad un fallimento, ma la vulnerabilità può diventare una risorsa. La forma prevalente della modernità è un soggetto sovrano , che si compiace di aver acquistato una serie di attributi che sono libertà, autonomia, razionalità. Pensando al trittico moderno di libertà, uguaglianza e fraternità, quest’ultima è stata dimenticata. Il soggetto moderno si è costruito essenzialmente come homo oeconomicus, che progetta la sua vita per ottenere un utile. In ciò non c’è niente di male, ma il problema è integrare, perché questo soggetto ha amputato una parte di sé.
Tutta la filosofia moderna parte dall’idea che la motivazione fondamentale del soggetto sia di tipo egoistico, ma

è necessario provare a pensare che non abbiamo soltanto passioni egoistiche ma anche empatiche, perché in noi c’è una parte attenta alla relazione, che è mossa da motivazioni diverse e che possiamo definire empatiche. L’empatia è una passione vicaria, è la capacità di mettersi nei panni dell’altro, di essere attenti all’altro, di rendersi conto della sua esistenza e di partecipare alle sue emozioni. Tutto questo trova una radice profonda nella  vulnerabilità che è stata rimossa, in quanto associata ad una serie di dimensioni che la modernità ha marginalizzato, affidandole alle donne, che sono i soggetti dell’affettività. Ma queste qualità perdute, confinate nel femminile, come la fragilità e la dipendenza devono essere reintegrate: noi non siamo indipendenti e la libertà non è assoluta ma presuppone la responsabilità e pertanto il problema è comprendere il valore della vulnerabilità. Io mi apro all’altro solo nel momento in cui mi penso come un soggetto in relazione, quindi carente, dipendente, imperfetto, bisognoso di cura. 
 


Paradossalmente oggi viviamo in un mondo estremamente vulnerabile, basti pensare alla crisi ecologica, ai virus letali e siamo in preda a quella che Baumann chiama la paura liquida. Tutto questo ci mette in una situazione di angoscia ma nello stesso tempo può diventare un’opportunità per cambiare rotta. Per esempio l’11 settembre è stata la grande esperienza della vulnerabilità, che però non è stata colta come occasione di cambiamento. 
Il recupero della dimensione della vulnerabilità può innestare un nuovo inizio, nel momento in cui diventiamo consapevoli di essere esposti alla perdita del mondo e del futuro. È una situazione che presenta analogie con quella vissuta dopo l’Olocausto, ma con la differenza che nel nostro caso non abbiamo un soggetto da incolpare.  

La vulnerabilità quindi è una risorsa che consente al soggetto di tornare a pensarsi in modo relazionale, dove la relazione non è solo da intendersi come prossimità con l’altro, ma come prossimità all’ambiente, alla natura. 
Oggi si parla di un ingresso nell’era dell’Antropocene, nella quale tutto è prodotto dall’uomo ed è come se non ci fosse nulla al di fuori di noi e questo ci espone al rischio della follia narcisistica. 
L’ecologia è stare in equilibrio tra le nostre azioni e quello che è altro dalle nostre azioni, che va rispettato e di cui dobbiamo prenderci cura. 
 


Elena Pulcini è professoressa di Filosofia sociale presso l’Università di Firenze. Attenta al tema delle passioni e del soggetto moderno (con un focus anche sul soggetto femminile), delle patologie sociali della modernità e delle trasformazioni del legame sociale, ha proposto di recente una filosofia della cura per l’età globale. Tra i suoi lavori, alcuni dei quali tradotti nelle principali lingue europee: L’individuo senza passioni. Individualismo moderno e perdita del legame sociale (Torino 2001); Il potere di unire. Femminile, desiderio, cura (Torino 2003); La cura del mondo. Paura e responsabilità nell’età globale (primo Premio di Filosofia “Viaggio a Siracusa”, Torino 2009); Invidia. La passione triste (Bologna 2011); Cura ed emozioni. Un’alleanza complessa (con S. Bourgault, Bologna 2018). Ha partecipato e partecipa a trasmissioni culturali radiofoniche e televisive.