Valeria Parrella, Tempo di imparare
Trasformare il dolore in bellezza
In Tempo di imparare una donna impara a essere madre e a convivere con la disabilità del proprio figlio, a “tenere le cose in equilibrio” cercando di affrontare le ottusità della burocrazia. Valeria Parrella dopo Lo spazio bianco torna a regalarci un libro potente con una figura di madre spesso alle prese con una rabbia primitiva, sconfitta dal “tenere l’assedio al proprio Paese”. Ma la madre di Arturo (un nome che si richiama apertamente al protagonista di Elsa Morante), sa trasformare il dolore in bellezza. Come nel logogrifo, un albero in cui le foglie contengono un anagramma parziale della parola madre handicap.
Valeria Parrella, nata nel 1974, vive a Napoli. Ha pubblicato le raccolte di racconti Mosca più balena (2003) e Per grazia ricevuta (2005). Per il teatro ha scritto Il verdetto (2007), Tre terzi (insieme a Diego De Silva e Antonio Pascale, 2009), Ciao Maschio (2009), Antigone (2012). È autrice dei romanzi Lo spazio bianco (2008, da cui Francesca Comencini ha tratto l’omonimofilm), Ma quale amore (2010), Lettera di dimissioni (2011), Tempo di imparare (2013).Ci ho messo tempo a capire e ce ne vorrà per sempre. Capire dove tu fossi, dietro quale lettera della parola disabilità ti stessi nascondendo, con quale ti fossi armato per portare avanti la tua vita, in un mondo che non ha proprio la forma della promessa.