New Order
Dalle ceneri dei Joy Division al nuovo ordine del pop
I New Order nascono nel 1981 a Manchester dopo la morte di Ian Curtis e il repentino dissolvimento dei Joy Division. Il loro manager, Rob Gretton, gli conferisce il nome di New Order. Cercano una nuova voce, ma alla fine assegnano il ruolo di cantante al chitarrista Bernard Sumner.
Il 29 luglio 1980 tengono il primo concerto a Manchester. Alla line up (con Peter Hook al basso e Stephen Morris alla batteria) si aggiunge la tastierista e chitarrista Gillian Gilbert, fidanzata di Morris.La morte di Ian ci sconvolse nel profondo: era come se la band fosse stata decapitata! Volevo suonare chitarre e tastiera e mi sono ritrovato a cantare. All'improvviso tutto era cambiato.
Ricorda ancora Sumner:
Il primo album, Movement, nasce nell’81 dalle bozze elaborate da Ian Curtisa prima della morte. Prodotto da Martin Hannett (storico collaboratore dai tempi dei Joy Division) ha un sound ancora molto legato allo stile dark e melancolico che caratterizzava la loro precedente incarnazione. L’album verrà in seguito rinnegato dal gruppo: Sumner dichiara di non averne mai posseduto una copia e i brani contenuti nel disco non verranno mai suonati dal vivo.Decidemmo di ricominciare da capo. Per dieci anni non abbiamo suonato una sola canzone dei Joy Division: era stupido e infantile, e ci ha reso la situazione ancora più difficile ma in qualche modo ha funzionato.
Nel maggio il gruppo 1982 apre un locale a Manchester destinato a fare la storia, The Haçienda.
Il secondo album Power, Corruption & Lies (che esce nel 1983 per un’altra etichetta storica, la Factory Records) si emancipa dalla pesante eredità di Ian Curtis per sviluppare un tratto distintivo più electro, dance e pop.
Il fortunatissimo singolo Blue Monday (il vinile da 12 pollici più venduto della storia!) finisce per diventare una sorta di manifesto della band: quasi una risposta al cupo immaginario dei Joy Division, i cui i demoni vengono sublimati verso un eden di comunicabilità e coloratissime intuizioni.
Dopo il doppio Substance (che esce nel 1987 recuperando e mescolando materiale vecchio e nuovo), con Technique (1989) i quattro accolgono da Ibiza suggestioni acid house che li rilanciano in chiave sempre più disco e melodica.
Fra il 1993 e il 1998 i New Order rimangono inattivi. Durante questo periodo ognuno di loro si dedica a progetti paralleli: Sumner forma con Johnny Marr degli Smiths, l'ex Kraftwerk Karl Bartos e con i Pet Shop Boys, un supergruppo chiamato Electronic; Hook forma il gruppo rock Revenge e poi i Monaco con David Potts; Gilbert e Morris fondano i The Other Two e si specializzano nella composizione di colonne sonore.
La morte del manager Rob Gretton neln 1998 crea un clima di riavvicinamento. Il gruppo tiene alcuni concerti (a Reading e Glastonbury) e decide a tornare al lavoro in studio.
Nel 2001 viene pubblicato Get Ready, il primo album dei New Order dopo 8 anni. Il posto della Gilbert, uscita dal gruppo per i problemi di salute della figlia avuta con Morris, viene preso da Bobby Gillespie (Primal Scream) e Billy Corgan (The Smashing Pumpkins), che coadiuvano il lavoro del gruppo in studio e dal vivo, ma non entrano ufficialmente in formazione.
Nel 2002 il gruppo collabora con i Chemical Brothers per il singolo Here to Stay e viene ritratto nel film di Michael Winterbottom 24 Hour Party People, che riguarda proprio la scena musicale di Manchester tra gli degli anni '80 e '90.
In Waiting For The Sirens’ Call (del 2005) Phil Cunningham prende ufficialmente il posto di Gillian Gilbert. L’album riesce a recuperare quel crossover tra rock e dance che ha fatto la fortuna del gruppo alla fine degli anni ’80. La traccia Guilt Is a Useless Emotion viene nominata ai Grammy Award 2006 nella categoria "Best Dance Recording".
Bernard Sumner racconta l’attitudine fluida tra la dance e il rock:
Sumner e Cunningham lavorano in una nuova band, i Bad Lieutenant, mentre Hook fonda i Freebass.Dentro di noi non è mai esistita alcuna divisione: ascoltavamo Iggy Pop, Bowie, Velvet Underground, ma anche i Kraftwerk e Giorgio Moroder. E poi all’inizio degli anni Ottanta siamo stati a lungo a New York, dove i deejay suonavano rap, new wave, funk. Tanta musica dance e disco di allora era pessima, ma a sentirla attentamente si trovava spesso qualche elemento interessante.
Nel settembre 2011 la band si riunisce col bassista Tom Chapman al posto di Peter Hook (che la prende malissimo) e con il ritorno di Gillian Gilbert alle tastiere.
A dicembre dello stesso anno il gruppo pubblica Live al the London Troxy, registrazione del concerto tenuto pochi giorni prima a Londra. Seguirà un lungo tour e due album: Lost Sirens (pubblicato nel 2013, ma registrato nel periodo 2003-2004 durante la produzione di Waiting For the Sirens' Call) e Music Complete nel 2015.
I New Order di oggi risultano appannati, ma la loro storia è un retaggio fondamentale. Sono stati i primi a combinare le istanze del post punk con la musica dance, hanno intuito le possibilità creative di sintetizzatori e batterie elettroniche e sono riusciti per primi a declinare le chitarre nei modi e nei tempi dell’elettronica.