Il theremin

100 anni di musica immateriale

Il theremin è il più antico strumento musicale elettronico al mondo ed è sostanzialmente una scatola (detta cabinet) con due antenne: una controlla l’altezza del suono, l’altra la sua intensità. Si suona senza contatto fisico: la distanza delle mani dalle due antenne produce modificazioni del suono dello strumento. Avvicinando una mano a un’antenna si ottengono note più alte, avvicinandone una all’altra si ottengono suoni di volume più basso. Toccando con la mano la seconda antenna si silenzia lo strumento.

Il suono che produce è piuttosto freddo, simile a quello di un violino, ma con un’intonazione più inquietante. Per questo è stato spesso utilizzato nelle colonne sonore di film horror e di fantascienza (La moglie di Frankenstein di James Whale, Ultimatum alla Terra di Robert Wise, Plan 9 from Outer Space di Ed Wood) o per sottolineare particolari momenti di suspence, come nella celeberrima scena del sogno nella pellicola di Alfred Hitchcock Io ti salverò.

Fu inventato nel 1919 dal fisico sovietico e violoncellista dilettante Lev Sergeevič Termen (noto in Occidente come Léon Theremin) e brevettato negli Stati Uniti nel 1928. Termen era arrivato a New York l’anno prima per una serie di dimostrazioni della sua invenzione, culminate con un concerto insieme alla New York Philharmonic Orchestra.

A rendere popolare il theremin fu la sua allieva Clara Rockmore, che definì ufficialmente la disciplina per suonarlo (il “Metodo Rockmore” è ancora oggi il punto di riferimento per gli appassionati che si accingono nell’ardua impresa dell’apprendimento dello strumento).

Negli anni l’invenzione di Termen ha avuto alterne fortune. Dopo i primi entusiasmi, è stato superato in uso e popolarità dalla diffusione su larga scala di altri strumenti elettronici. Lo riportano in auge nel 1966 i Beach Boys utilizzandolo nella loro hit Good Vibrations, nel 1969 entra nelle case dei ragazzi americani attraverso la sigla iniziale della serie animata Scooby-Doo. Negli anni 70 Jimmy Page lo impiega per il particolare intermezzo del brano Whole Lotta Love, nel 1984 Michael Jackson lo accoglie trionfalmente nell’universo pop facendone largo uso durante la creazione di una delle sue canzoni più famose, Thriller.

Tiziano Tarli, polistrumentista e storico della musica, racconta la magia dello strumento.

Non avendo tasti né una tastiera di riferimento, non c’è un’intonazione temperata com’è quella tipica della musica occidentale. Il theremin può prendere i semitoni, i quarti di toni, i commi, delle piccole variazioni, ma è completamente al di fuori della nostra abitudine sonora. Questo è il motivo per cui genera quel senso di sinistro, di misterioso, di disturbante…  Eppure l’idea di avere uno strumento che si suona senza toccarlo, in cui semplicemente le mani plasmano l’aria e il respiro, è qualcosa di estremamente affascinante.


Cantante, polistrumentista, storico della musica e delle culture giovanili italiane, Tiziano Tarli è presente nella scena musicale indipendente da oltre due decenni con varie band (Zac, The Family, Sweepers, Illuminati, Le Anime leggere…). Ha collaborato in studio con Giuda, the Manges, Mad Rollers, Bravata e molti altri. Ha pubblicato vari saggi sulla storia della musica e delle culture giovanili. Dai primi anni duemila svolge attività di insegnante di canto.