Il 12 settembre 2021 ricorrono 40 anni dalla morte di
Eugenio Montale (Genova, 1896 – Milano, 1981), uno dei più importanti poeti italiani del Novecento, insignito del
Premio Nobel per la Letteratura nel 1975, con la seguente motivazione:
Per la sua poetica distinta che, con grande sensibilità artistica, ha interpretato i valori umani sotto il simbolo di una visione della vita priva di illusioni.
Dopo l'infanzia in Liguria, il giovane poeta è nella Torino di Gobetti, poi a Firenze, dove dirige il Gabinetto Vieusseux, in seguito lavora come redattore al Corriere della sera. Nel '67 è nominato senatore. Muore nel 1981. Le sei raccolte di Montale sono:
Ossi di seppia (1925),
Le occasioni (1939),
La bufera ed altro (1956),
Satura (1971),
Diario del '71 e del '72 (1974),
Quaderno di quattro anni (1977), e contengono una poesia che, partendo dal vero, aspira ad essere prosa, senza però mai diventarlo, per la sua connaturata tensione alla musicalità. Dal punto di vista del contenuto, emerge in Montale il valore insopprimibile dell'esistenza, espresso dal paesaggio ligure, così come le figure di donne amate e protettrici, temi a cui si accompagna la convinzione che lo "stoicismo morale" sia la sola ricetta contro un destino negativo a tutti i livelli, anche politico e civile.
Rai Letteratura, per i 40 anni dalla sua scomparsa, dedica a
Eugenio Montale uno speciale ricco di contributi filmati, contenuti biografici, approfondimenti sulla sua opera nonché i commenti di studiosi ed esperti di quello che è stato senza dubbio uno dei più importanti poeti della letteratura mondiale.