Rivediamoli: Mario Scaccia
Pino Strabioli racconta il grande attore romano
Settanta anni di carriera tra teatro, cinema, televisione e radio, sempre all' insegna di una grande amore per la sua professione di attore. Stiamo parlando di Mario Scacccia, amato dal pubblico anche per la sua versatilità, che gli consentiva di passare indifferentemente dai ruoli tragici a quelli comici.
Nella chiacchierata con Pino Strabioli, l' attore romano ricorda alcuni dei suoi maestri teatrali, da Memo Benassi a Sergio Tofano fino a Luigi Cimara. Non mancano gustosi aneddoti su Trilussa che Scaccia, suo grande ammiratore, conobbe personalmente, o su Petrolini, di cui è stato certamente tra i più grandi interpreti. Scaccia racconta che una sera, dopo avere finito di interpretare Chicchignola, uno dei cavalli di battaglia di Petrolini, fu raggiunto in camerino dalla vedova del grande attore romano, che lo voleva ringraziare perchè "lei mi ha ridato il mio uomo".
Anche con Eduardo De Filippo il rapporto fu intenso, non solo sul palcoscenico, tanto che Scaccia rievoca le tante sere passate a casa del maestro napoletano a "mangiare una fetta di prosciutto e due foglie di insalata, perchè eravamo entrambi diabetici"
Non manca un ricordo di un grande personaggio dello spettacolo italiano come Paola Borboni, che una volta chiese a Scaccia di sposarla, mentre in un' altra occasione gli chiese di fare insieme irruzione alla prima dell' Enrico IV interpretato da Salvo Randone, un suo vecchio amore, per interrompere lo spettacolo e dunque boicottarlo "vestiti in abiti settecenteschi".
Nella chiacchierata con Pino Strabioli, l' attore romano ricorda alcuni dei suoi maestri teatrali, da Memo Benassi a Sergio Tofano fino a Luigi Cimara. Non mancano gustosi aneddoti su Trilussa che Scaccia, suo grande ammiratore, conobbe personalmente, o su Petrolini, di cui è stato certamente tra i più grandi interpreti. Scaccia racconta che una sera, dopo avere finito di interpretare Chicchignola, uno dei cavalli di battaglia di Petrolini, fu raggiunto in camerino dalla vedova del grande attore romano, che lo voleva ringraziare perchè "lei mi ha ridato il mio uomo".
Anche con Eduardo De Filippo il rapporto fu intenso, non solo sul palcoscenico, tanto che Scaccia rievoca le tante sere passate a casa del maestro napoletano a "mangiare una fetta di prosciutto e due foglie di insalata, perchè eravamo entrambi diabetici"
Non manca un ricordo di un grande personaggio dello spettacolo italiano come Paola Borboni, che una volta chiese a Scaccia di sposarla, mentre in un' altra occasione gli chiese di fare insieme irruzione alla prima dell' Enrico IV interpretato da Salvo Randone, un suo vecchio amore, per interrompere lo spettacolo e dunque boicottarlo "vestiti in abiti settecenteschi".
Se il teatro non ci fosse stato, lo avrei inventato io, per sopravvivere.
Mario Scaccia