Biennale Arte 2019: Tavares Strachan

Tra arte e scienza

Tavares Strachan è uno dei settantanove artisti invitati dal curatore Ralph Rugoff alla  58ma Biennale Arte di Venezia, intitolata May You Live In Interesting Times, che tuttavia non è la sua prima partecipazione alla Biennale: già nell'edizione del 2013 fu infatti tra gli artisti scelti a rappresentare il padiglione delle Isole Bahamas, che venne inaugurato proprio quell’anno.

Nato e cresciuto nell’ex colonia britannica delle Bahamas, Strachan è un artista concettuale che lavora soprattutto con installazioni multimediali, affrontando temi come la scienza, la tecnologia, la mitologia, la storia e le esplorazioni. I temi ricorrenti nel suo lavoro sono l'invisibilità, lo spostamento (sia fisico che metaforico) e la capacità sia delle persone che della materia di resistere agli ambienti inospitali.

Fin da piccolo, superando mentalmente i confini del suo piccolo mondo, l’artista ha rivolto lo sguardo altrove, verso realtà poco conosciute. Uno dei suoi primi lavori si chiamava The Distance Between What We Have and What We Want - La distanza tra ciò che abbiamo e ciò che vogliamo. Nelle isole Bahamas la temperatura media annua oscilla tra i 24 e i 31 gradi tutto l’anno e ispirandosi a questa condizione meteorologica per realizzare l’opera l’artista ha trasportato tre tonnellate di ghiaccio dall’Artico di Alaska alle Bahamas, nel cortile della sua ex-scuola elementare, conservando i blocchi di ghiaccio in un’enorme teca di vetro, la cui la temperatura era regolata da pannelli solari.

Adoro i libri e lavorare con i bambini in classe, ma è bello offrire loro delle esperienze dirette e visive

ha dichiarato Strachan e in questa logica è interessato ad ampliare l'accesso alla scienza e alla tecnologia da parte della sua gente: avendo bene in mente i limiti territoriali e la voglia di superarne i confini che hanno segnato la sua infanzia, l’artista ha voluto stimolare con i suoi lavori i bambini dell’isola verso l’interesse sulle esplorazioni scientifiche e la conoscenza di realtà diverse e lontane.

A volte molto lontane, oltre la dimensione planetaria; Strachen è stato infatti il promotore se non l’artefice della realizzazione del BASEC, Bahamas Aerospace and Sea Exploration Center, avvenuta nel 2006. Durante il suo lavoro presso il BASEC Strachan ha realizzato diversi razzi interamente da risorse naturali delle Bahamas (vetro dalla sabbia della spiaggia e combustibile dalla canna da zucchero) e li ha lanciati da 15 a 20 miglia nella stratosfera terrestre, prima di raccogliere e presentare i loro resti caduti come reliquie scultoree.

Una fondamentale fonte di ispirazione per l’artista è stata l’indagine sulla capacità del corpo di resistere a condizione estreme come i rapidi cambiamenti di altitudine o l’essere lanciati nella stratosfera terrestre o immersi nelle profondità degli oceani.

Durante le sue ricerche Strachan ha scoperto la storia di Matthew Henson, un'esploratore  afro-americano che fece parte della famosa spedizione di Robert Peary nel 1909. Nei libri di storia Peary fu definito lo scopritore del Polo Nord, ma il contributo e il ruolo del nero Matthew Henson, che pure fu fondamentale secondo le ricerche dell’artista, è rimasto sconosciuto. Dopo questa scoperta Tavares ha iniziato a riflettere sul tema della manipolazione della Storia e di come questa viene riportata sui libri, altro tema ricorrente nei suoi lavori. L’artista si è recato perciò nell'Artico per realizzare un'ambiente immersiva composta da sedici monitor dove lui stesso interpreta Matthew Henson, opera che Tavares ha presentata, appunto,  in occasione della prima partecipazione del Padiglione delle Bahamas alla Biennale Arte nel 2013 .

Dopo aver ottenuto una borsa di studio dall’Art + Technology Lab del Los Angeles County Museum of Art nel 2014, Strachan segue l’addestramento dei cosmonauti nel centro di ricerca scientifica Yuri Gagarin in Russia e scopre l'esistenza di un altro afro-americano, Robert Henry Lawrence Jr., il primo astronauta afroamericano,  che non sempre viene ricordato nei libri sui viaggi aereospaziali. Il suo sogno di andare nello spazio è stato interrotto dalla sua morte prematura in un incidente avvenuta durante un’esercitazione aerea nel 1967.

Come aveva fatto con l’esploratore Henson,  Tavares Strachan rende giustizia con il suo tributo artistico anche a Robert Henry Lawrence Jr.,  con l’idea di lanciare nello spazio la sua “anima”. Espone la sua proposta a SpaceX, una società privata che si occupa di tecnologia aerospaziale e insieme realizzano ENOCH, un insolito satellite che contiene un'urna d'oro di 24 carati.   Il satellite fu lanciato nel 2018 ed è tutt’ora in orbita.

All’Arsenale di Venezia  in occasione della Biennale Arte 2019 l’artista presenta alcune opere inspirate al suo progetto su Henry Lawrence jr., tra cui spicca una grande scultura in neon che rappresenta il fragile scheletro dell’astronauta fluttuante nello spazio.