Il canto delle culture
Dall'Alaska al Mare Nostrum, la nuova edizione dei 'Giardini della Filarmonica' di Roma
19 Giu 2025 > 03 Lug 2025
I Giardini dell’Accademia Filarmonica Romana tornano ad animare la capitale con il festival estivo I Giardini della Filarmonica.
Quest’anno, il Festival è intitolato Il canto delle culture. Dall’Alaska al Mare Nostrum, la musica risuonerà con i ritmi e i suoni dal Giappone, Armenia, Georgia, Germania, Iran, Stati Uniti, Austria, Polonia, Argentina, Messico e Colombia. Ad accoglierla uno spazio verde e silenzioso nel cuore di Roma, alle pendici di Villa Borghese e a pochi passi da piazza del Popolo.
L’apertura sarà giovedì 19 giugno (ore 21) con l’esecuzione di Inuksuit (2009) del compositore statunitense John Luter Adams, affidata all’ensemble italiano Blow Up Percussion a sua volta affiancato da giovani percussionisti del Conservatorio di Latina. L’opera di Adams, concepita appositamente per essere eseguita all’aperto, si ispira al mondo naturale e ai paesaggi sonori che il compositore ha sperimentato in Alaska, dove ha vissuto per quasi quarant’anni. Una sorta di “geografia sonora” fra ambiente e immaginazione. Inuksuit sono gli “ometti”, cioè le sentinelle di pietra costruite nel corso dei secoli dagli inuit nelle distese battute dal vento dell’Artico.
I Giardini della Filarmonica 2025 sono realizzati in collaborazione con: Ambasciata della Repubblica Argentina presso la Repubblica Italiana, Ambasciata della Repubblica d’Armenia in Italia, Ambasciata di Colombia a Roma, Ambasciata del Messico in Italia, Forum Austriaco di Cultura, Istituto di Cultura Giapponese, Accademia Tedesca di Villa Massimo, Istituto Polacco di Roma, Università di Tor Vergata, University California -Irvine, Temple University Philadelphia, New York Composers Circle, International Arts Educators Forum, Conservatorio di Musica “O. Respighi” di Latina, Associazione Fabrica
IL PROGRAMMA COMPLETO
Quest’anno, il Festival è intitolato Il canto delle culture. Dall’Alaska al Mare Nostrum, la musica risuonerà con i ritmi e i suoni dal Giappone, Armenia, Georgia, Germania, Iran, Stati Uniti, Austria, Polonia, Argentina, Messico e Colombia. Ad accoglierla uno spazio verde e silenzioso nel cuore di Roma, alle pendici di Villa Borghese e a pochi passi da piazza del Popolo.
L’apertura sarà giovedì 19 giugno (ore 21) con l’esecuzione di Inuksuit (2009) del compositore statunitense John Luter Adams, affidata all’ensemble italiano Blow Up Percussion a sua volta affiancato da giovani percussionisti del Conservatorio di Latina. L’opera di Adams, concepita appositamente per essere eseguita all’aperto, si ispira al mondo naturale e ai paesaggi sonori che il compositore ha sperimentato in Alaska, dove ha vissuto per quasi quarant’anni. Una sorta di “geografia sonora” fra ambiente e immaginazione. Inuksuit sono gli “ometti”, cioè le sentinelle di pietra costruite nel corso dei secoli dagli inuit nelle distese battute dal vento dell’Artico.
Un numero variabile di percussionisti (dai 9 ai 99 come si legge in partitura) è libero di muoversi in un’ampia area aperta, e così anche gli ascoltatori, trasformando uno spazio apparentemente vuoto in un luogo pienamente vissutoQuest’opera è ossessionata dalla visione dello scioglimento dei ghiacciai polari, dell’innalzamento dei mari e di ciò che potrebbe rimanere della presenza dell’umanità dopo che le acque si saranno ritirate
John Luter Adams
I Giardini della Filarmonica 2025 sono realizzati in collaborazione con: Ambasciata della Repubblica Argentina presso la Repubblica Italiana, Ambasciata della Repubblica d’Armenia in Italia, Ambasciata di Colombia a Roma, Ambasciata del Messico in Italia, Forum Austriaco di Cultura, Istituto di Cultura Giapponese, Accademia Tedesca di Villa Massimo, Istituto Polacco di Roma, Università di Tor Vergata, University California -Irvine, Temple University Philadelphia, New York Composers Circle, International Arts Educators Forum, Conservatorio di Musica “O. Respighi” di Latina, Associazione Fabrica
IL PROGRAMMA COMPLETO