Lo Speciale di Rai Cultura, “Zigaina 100” prende il titolo dalla manifestazione promossa per ricordare l’artista friulano
Giuseppe Zigaina (1924-2015) nel centenario di nascita:
Zigaina 100/Anatomia di una immagine”. La manifestazione è stata ideata e promossa dalla figlia Alessandra Zigaina e dalle studiose dell’artista Francesca Agostinelli e Vanja Strukelj, con il contributo del
Comune di Cervignano, della Regione
Friuli-Venezia Giulia e di realtà culturali locali quali musei, gallerie e cineteche.
Lo Speciale "Zigaina 100" ricompone la complessa figura di Giuseppe Zigaina nelle sue diverse sfaccettature attraverso testimonianze video realizzate, sia
ad hoc da Rai Cultura nell’anno della ricorrenza (
L’incisione di Giuseppe Zigaina; La pittura di Giuseppe Zigaina), sia attraverso la riproposta di alcuni preziosi filmati storici dell’
Archivio Rai che documentano la voce dell’artista nel panorama culturale italiano, dal 1964 fino al Duemila circa. In particolare, un importante contributo proviene dalla
Teca Regionale di Trieste che, dagli anni Ottanta circa del secolo scorso, ha realizzato programmi sull'artista intervistato in diverse occasioni, mettendo in primo realtà culturali legate al territorio friulano.
Ad arricchire l’offerta dello Speciale, una serie di contributi gentilmente donati in estratti a Rai Cultura, inerenti documentari sull’artista realizzati da registi ed autori che hanno seguito il lavoro del Maestro.
Fino ad oggi quasi inedito, il documentario girato da Zigaina stesso, nel 1953, dedicato ai festeggiamenti del
Primo Maggio (
1953: Primo Maggio a Cervignano), una festa dei lavoratori a Cervignano del Friuli colma di bandiere rosse, biciclette e carri di contadini manifestanti che sfilano in mezzo ad una folla radunata nelle piazze e nelle vie del paese natale dell’artista.
Straordinario il film di Marcello Terranova (
Zigaina nella stamperia Albicocco Santini, 1984) che documenta le diverse fasi di lavorazione di un’acquaforte da parte dell’artista, assieme ai collaboratori Albicocco e Santini dell’omonima stamperia di Udine.
Girato su paesaggi friulani molto evocativi, il documentario di Francesco Bortolini (
Zigaina. La mia idea del dipingere, 2001) restituisce la poetica di Zigaina attraverso una lucida intervista che l’artista rilascia alla fine del secolo scorso raccontando generosamente la sua parabola creativa.
Non ultimo, un film molto singolare di Mauro Tonini (
I due fiumi. Zigaina e Pasolini; l'arte, la vita e la morte, 2007), tutto dedicato al lungo sodalizio umano ed artistico di Pier Paolo Pasolini e Zigaina, nati e cresciuti a circa cinquanta chilometri nel medesimo paesaggio friulano.
Giuseppe Zigaina nasce a Cervignano del Friuli il 2 aprile del 1924 e muore a Palmanova il 16 aprile 2015, all’età di 91 anni
Pittore, incisore, scrittore, fotografo, regista e scenografo, Zigaina utilizzò più linguaggi espressivi che confluiscono tutti a sostegno la sua grande opera, dapprima orientata ad un impegno sociale e civile, poi nel tempo quasi naturalmente approdata ad una visione esistenziale capace dei più profondi temi umani, acutamente analizzati dall’artista in rapporto alla storia, al territorio, alla memoria e al sogno.
Nel 1942, appena diciottenne, viene notato dalla critica e nel 1948 è già tra i partecipanti della “V Quadriennale di Roma” e della “XXIV Biennale Internazionale d’arte di Venezia”.
Tra premi, riconoscimenti e presenze a livello nazionale, a 35 anni Zigaina è già considerato uno dei massimi pittori italiani.
Nel 1960, invitato con una sala personale alla “XXX Biennale di Venezia”, vince il
Premio Ginori. Le opere premiate vengono presentate a cura della “American Federation of Arts” in un
tour americano che lo farà conoscere nel mondo e gli confermerà una lunga e fortunata carriera.
A quarant’anni inizia ad incidere, dapprima in puntasecca, poi adotterà la tecnica dell’acquaforte che farà di lui uno dei più importanti incisori italiani.
In qualità di scenografo, Zigaina realizzava per l’amico Pasolini i bozzetti del film “Teorema” (1968) e nel 1971, interpretava il frate santo nel “Decameron”. Il sodalizio intellettuale con Pasolini iniziava nell’immediato Dopoguerra e durava oltre la tragica morte dell’amico, alla cui vicenda dedicò molti suoi libri.
Nel 1985, Zigaina è
Visiting professor all’
Art Institute di San Francisco.
Le sue opere sono oggi in numerosi musei italiani (Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma, Musei Vaticani, Galleria di Arte Moderna di Firenze, Mambo di Bologna, Museo d’Arte Moderna di Cà Pesaro a Venezia, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Casa Cavazzini a Udine e Museo Revoltella di Trieste) e stranieri (Ludwig Museum di Colonia, Galleria di Arte Moderna di Sofia, Nationalgalerie di Berlino, Rupertinum Museum di Salisburgo e Centro di Arte Contemporanea di Varsavia).
Nel 1981 è tra i fondatori della “Triennale Europea dell’Incisione”; le sue acqueforti si trovano nei più importanti centri della grafica d’arte internazionale (Istituto Centrale per la Grafica di Roma, Museo Albertina di Vienna, Museo della città di Strasburgo, Museo d’Arte di San Francisco e Staatliche Graphische Sammlung di Monaco).