“Letterature Festival Internazionale di Roma” è giunto alla sua 24ª edizione. Promosso dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale, curato dal Dipartimento Attività Culturali con il coordinamento organizzativo di Zètema Progetto Cultura, è realizzato in collaborazione con Biblioteche di Roma, Parco Archeologico del Colosseo, Fondazione Maria e Goffredo Bellonci Liquore Strega. Hanno collaborato inoltre SIAE–Società Italiana degli Autori ed Editori, Soundreef, AIE–Associazione Italiana Editori, ADEI– Associazione degli Editori Indipendenti, ALI–Associazione Librai Italiani, AICI–Associazione delle Istituzioni di Cultura Italiane, Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Andrea Camilleri, Fondo Andrea Camilleri, Puntasacra Film Fest. Sotto gli auspici del Centro per il libro e la lettura.
RAI Cultura è stato media partner e Dimensione Suono Soft la radio ufficiale della manifestazione.
Gli appuntamenti, in calendario dall’8 al 16 luglio alle 21, si sono svolti nella maestosa cornice dello Stadio Palatino, all’interno del Parco archeologico del Colosseo.
Il titolo scelto per questa edizione, curata da Simona Cives, è stato RITORNI, tra i più antichi e profondi temi della letteratura, metafora della vita stessa. L’Odissea di Omero ne è il modello archetipico: dove il lungo peregrinare di Ulisse non è solo un ritorno fisico a Itaca, ma un percorso di trasformazione interiore, un viaggio che lo cambia, lo svela a sé stesso e lo prepara a riappropriarsi della sua identità. Ritorni è un tema che si può leggere anche in chiave attuale, attraverso il prisma della migrazione e dell’esilio, dove molti cittadini del mondo cercano di tornare alle proprie radici nei luoghi lontani dalle terre d’origine, e inoltre nella chiave più fosca dei ritorni ai nazionalismi che in questi tempi minacciano le relazioni tra i popoli, la crescita dell’Europa, il nostro sistema democratico.
I testi delle scrittrici e degli scrittori ospiti hanno esplorato liberamente il tema raccogliendo l’invito ad aiutarci, attraverso la letteratura, a decifrare con maggiori strumenti il nostro tempo.
L’apertura del Festival, l’8 luglio alle 21, è stata affidata alla voce di Mariangela Gualtieri, poetessa e scrittrice, che ha letto alcuni componimenti poetici sul tema del ritorno. Poi è stato il turno László Krasznahorkai, autore ungherese di romanzi e racconti, vincitore nel 2015 dell’International Booker Prize. Tra i suoi libri: Satantango, finalista al Premio Gregor Von Rezzori e al Premio Strega Europeo, Seiobo è discesa quaggiù e Avanti va il mondo (pubblicati da Bompiani), a seguire, la scrittrice scozzese Ali Smith, autrice di numerosi romanzi, fra cui Autunno, Inverno, Primavera, Estate e Coda (pubblicati da edizioni SUR), vincitrice dei maggiori premi letterari britannici, come il Costa Book Award, il Women’s Prize for Fiction e l’Orwell Prize per la letteratura politica. Ha chiuso la serata lo scrittore Paolo Nori, autore tra gli altri di Sanguina ancora, Vi avverto che vivo per l’ultima volta e Chiudo la porta e urlo (pubblicati da Mondadori), finalista al Premio Strega 2025.
Il secondo appuntamento, mercoledì 9 luglio, ha visto salire sul palco Tommaso Ragno che ha recitato alcuni passi dell’Odissea, capolavoro letterario simbolo del viaggio e del ritorno dell’eroe. Dopo la lettura, è stata la volta del classicista, romanziere, poeta e drammaturgo olandese Ilja Leonard Pfeijffer, che con il suo ultimo libro, Alcibiade (Ponte alle Grazie) ha venduto in patria 150.000 copie e vinto numerosi premi. A seguire ha preso la parola Andrea Bajani, vincitore del Premio Strega 2025. La terza ospite è stata Liz Moore, l’autrice americana di Il mondo invisibile, Il peso, selezionato per l’International IMPAC Dublin Literary Award, e Il dio dei boschi (pubblicati da NN editore), uno dei bestseller americani del 2024.
A trent’anni esatti dal massacro di Srebrenica, il festival ha aperto la serata dell’11 luglio con la partecipazione della scrittrice Elvira Mujčić, nata in Jugoslavia ed emigrata in Italia durante la guerra in Bosnia Erzegovina. Tra le sue pubblicazioni: Dieci prugne ai fascisti, Consigli per essere un bravo immigrato (editi da Elliot) e La buona condotta (Crocetti). Il suo prossimo libro, La stagione che non c’era, uscirà a fine agosto 2025 per Guanda. Poi è stata la volta di Benjamín Labatut, autore di Quando abbiamo smesso di capire il mondo e La pietra della follia, che con MANIAC (Adelphi) ha vinto il Premio Malaparte 2023 e il Premio Hemingway 2024. A seguire Jenny Erpenbeck, astro della letteratura tedesca contemporanea, autrice di E non è subito sera con cui ha vinto il prestigioso Hans Fallada Prize, Voci del verbo andare, Premio Strega Europeo 2017, finalista al Deutscher Buchpreis, e Kairos (Sellerio) vincitore dell’International Booker Prize 2024. A concludere la serata è stato Georgi Gospodinov, poeta e prosatore innovativo e raffinato. Lo scrittore bulgaro contemporaneo più acclamato a livello mondiale, con Fisica della malinconia (Voland) è stato finalista al Premio Von Rezzori e al Premio Strega Europeo; Cronorifugio (Voland) gli è valso il Premio Strega Europeo 2021 e l’International Booker Prize 2023. Il giardiniere e la morte (Voland, 2025) è il suo ultimo romanzo.
Il 15 luglio è stato l’occasione per celebrare un altro importante anniversario: i cento anni dalla nascita di Flannery O’Connor (le cui opere sono pubblicate in Italia da minimum fax). Per l’occasione l’attrice Isabella Ragonese ha letto un testo inedito della maestra della letteratura statunitense. A seguire, è stato letto un testo della scrittrice giapponese di fama mondiale Murata Sayaka, autrice tra gli altri di La ragazza del convenience store, vincitore del Premio Akutagawa, La cerimonia della vita, Parti e omicidi e Vanishing World (Edizioni e/o), sono saliti sul palco Éric Reinhardt scrittore francese, drammaturgo e curatore di libri d’arte, che con Sarah, Susanne e lo scrittore (Fazi Editore) è stato finalista al Premio Goncourt, e Nicoletta Verna, autrice de Il valore affettivo, menzione speciale al Premio Calvino, Premio Severino Cesari e Premio Letterario Massarosa, e de I giorni di Vetro (Einaudi), opera vincitrice del Premio dell’Unione Europea per la Letteratura e del Premio Letterario Chianti.
La conclusione del festival, il 16 luglio, sempre all’insegna della grande letteratura, è stata affidata alle parole della poetessa, scrittrice e traduttrice Vivian Lamarque, che ha letto alcune liriche e un testo inedito rendendo omaggio a Pier Paolo Pasolini, a cinquant’anni dalla sua morte, e di Eshkol Nevo, tra gli scrittori israeliani più noti sulla scena letteraria internazionale. I suoi libri, vincitori di numerosi premi, sono stati tradotti in 14 lingue, tra le sue opere ricordiamo La simmetria dei desideri, Tre piani e Legami (Feltrinelli Gramma). La serata è proseguita con Nadia Terranova, scrittrice italiana tradotta in tutto il mondo. Tra i suoi libri ricordiamo: Gli anni al contrario (Einaudi, 2015), Addio fantasmi (Einaudi, 2018) e Trema la notte (Einaudi, 2022). Il suo ultimo romanzo è Quello che so di te, pubblicato da Guanda nel 2025, finalista al Premio Strega 2025. In chiusura Azar Nafisi, autrice iraniana del bestseller Leggere Lolita a Teheran (Adelphi, 2004) diventato di recente anche un film grazie al regista Eran Riklis, il suo ultimo libro è Leggere pericolosamente (Adelphi, 2024).
La cura degli interventi artistici e la regia sono di Fabrizio Arcuri.
I contributi musicali sono a cura dei Mokadelic. Tra i loro lavori ricordiamo le colonne sonore di Gomorra - La serie, Django, Romulus e Sulla Mia Pelle.
L’artwork di Letterature 2025 è un’illustrazione dell’artista Alessandra Carloni.
Il comitato scientifico del festival è composto da Paolo Di Paolo, Melania Mazzucco, Davide Orecchio, Igiaba Scego e Nadia Terranova.